La decisione di iniziare una chemioterapia durante la gravidanza per la cura di un tumore non pone il feto particolarmente a rischio. La gestione del cancro in gravidanza impone il bilanciamento tra la necessità di trattare la neoplasia materna e la tutela del feto. La tendenza, se possibile, è quella di ritardare la chemioterapia fino al post partum, ricorrendo a un parto programmato anticipato di qualche settimana. In alcuni casi, però, l’inizio della chemioterapia non è procrastinabile ed è analizzando questi che uno studio di coorte condotto in Canada ha valutato l’associazione tra l’esposizione prenatale alla chemioterapia e tre esiti: morbilità e mortalità neonatale (breve termine), disturbi del neurosviluppo e condizioni croniche pediatriche complesse (lungo termine). Su 1.150 donne con tumore in gravidanza, 142 (12,3%) sono state trattate con una chemioterapia nel secondo o terzo trimestre di gestazione. Tra queste si è osservato in effetti un aumento del rischio di morbilità...
Chemioterapia in gravidanza in caso di tumore
