Il nuovo minidossier di COSIsiFA analizza rischi, limiti e alternative all’uso dei farmaci per l’insonnia negli anziani, evidenziando l’importanza degli approcci non farmacologici
Per l’insonnia dell’anziano i farmaci non sono la prima scelta


Il nuovo minidossier di COSIsiFA analizza rischi, limiti e alternative all’uso dei farmaci per l’insonnia negli anziani, evidenziando l’importanza degli approcci non farmacologici
Benzodiazepine, farmaci Z e non solo, sono ampiamente usati nel nostro Paese per curare l’insonnia negli anziani. A questi si aggiungono prodotti a base di valeriana e melatonina, la cui utilità è dubbia. Ma l’intervento farmacologico è davvero la prima scelta nel trattamento dell’insonnia? In questo minidossier facciamo il punto su rischi e limiti legati all’uso dei farmaci puntando l’attenzione su strategie più sicure e sostenibili nel lungo periodo
Fornire alle persone anziane informazioni chiare sull’igiene del sonno può facilitare la riduzione o sospensione dei farmaci per l’insonnia, anche in presenza di un declino cognitivo
Fornire alle persone anziane informazioni chiare sull’igiene del sonno può facilitare la riduzione o sospensione dei farmaci per l’insonnia, anche in presenza di un declino cognitivo
Secondo quanto emerge da un’indagine nelle unità di emergenza il midazolam endovena è il farmaco di prima scelta per il trattamento dello stato epilettico convulsivo.
Secondo quanto emerge da un’indagine nazionale volta a valutare come viene gestito nella pratica lo stato di male epilettico convulsivo in ambito di emergenza pediatrica, il midazolam per via endovenosa è il trattamento di prima scelta, in linea con le attuali linee guida internazionali. Queste raccomandano una somministrazione sequenziale e temporizzata di farmaci anticonvulsivanti: si inizia con le benzodiazepine (prima linea), si prosegue con farmaci antiepilettici non benzodiazepinici (seconda linea) e, se necessario, si ricorre a farmaci anestetici (terza linea), da somministrare in un contesto di terapia intensiva. L’indagine, condotta dal gruppo IPSE (Italian Paediatric Status Epilepticus), si è posta l’obiettivo di verificare l’aderenza alle raccomandazioni nella pratica clinica quotidiana. I risultati emersi sono nel complesso coerenti con le indicazioni delle linee guida. Lo studio ha coinvolto 250 specialisti (su 352 invitati) attivi in 34 ospedali italiani: il 90% dei...
Sempre più anziani in Europa prendono quotidianamente cinque farmaci o più, con un uso preoccupante di inibitori di pompa protonica e benzodiazepine.
La polifarmacoterapia è una realtà quotidiana per una percentuale considerevole di anziani in Europa: a destare preoccupazione è l’ampio uso di farmaci come inibitori di pompa protonica e benzodiazepine. A evidenziarlo è uno studio retrospettivo di coorte internazionale, condotto in sei Paesi europei (Italia, Belgio, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito), basato sui dati delle prescrizioni dei medici di medicina generale. L’obiettivo era stimare la prevalenza della polifarmacoterapia (definita come la prescrizione di 5 o più classi di farmaci) e analizzare la prescrizione di farmaci noti per il rischio d’abuso o uso inappropriato negli anziani. Dallo studio è emersa un’elevata diffusione della polifarmacoterapia: in quattro dei sei Paesi inclusi, oltre la metà degli anziani era trattato quotidianamente con almeno cinque farmaci. La prevalenza della polifarmacoterapia tra gli over 65 variava dal 22,8% nel Regno Unito al 58,3% in Germania, con l’Italia posizionata al 53,5%. Una...