Nell’arco di dieci anni, grazie agli avanzamenti tecnologici, la gestione dei pazienti con diabete di tipo 1 è significativamente migliorata, anche se molto resta da fare per mantenere livelli medi di emoglobina glicosilata (HbA1C) sotto la soglia del 7% per ridurre il rischio di complicanze a lungo termine. In uno studio sono stati valutati i dati contenuti in otto registri nazionali e in un registro internazionale di giovani sotto i 18 anni di età con diabete di tipo 1. In totale sono stati analizzati 145.084 giovani con la malattia. Gli esiti valutati erano i valori di HbA1c, la frequenza di episodi ipoglicemici e la frequenza di episodi di chetoacidosi diabetica, in un confronto tra 2013 e 2022. Nei dieci anni di studio i valori medi di emoglobina glicosilata sono scesi, passando da 8,2% (limiti di confidenza al 95% da 8,1 a 8,3%) nel 2013 a 7,6% (limiti di confidenza al 95% da 7,5 a 7,7%) nel 2022. Nonostante questo miglioramento l’obiettivo di raggiungere in tutti i pazienti...
Migliora la vita per i giovani con il diabete
