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Oncologia

Nuovo consenso per la terapia della sinusite nei bambini

La sinusite, condizione frequente nel bambino, in una percentuale di casi variabile tra il 3,7 e l’8,8% può evolversi in complicanze anche gravi, ma mancano linee guida aggiornate per il trattamento nel bambino. Un gruppo intersocietario italiano di esperti ha elaborato una documento di consenso nazionale basato principalmente sull’esperienza clinica e sulla valutazione dei non molti studi di buona qualità. Gli esperti raccomandano nei bambini con sinusite batterica acuta non complicata il trattamento antibiotico per almeno 10 giorni. La scelta dell’antibiotico e la sua posologia dipendono dalla modalità di esordio e dalla gravità dei sintomi: nei casi a esordio graduale viene indicata l’amoxicillina ad alte dosi (90 mg/kg/die, preferibilmente in tre somministrazioni), nei casi invece a esordio grave (febbre ≥39°C e rinorrea purulenta per almeno tre giorni) o con peggioramento dopo un miglioramento iniziale è indicata l’associazione amoxicillina e acido clavulanico ad alte dosi. Sono...

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Via orale o endovenosa nella polmonite del bambino?

Secondo quanto emerge da uno studio multicentrico di coorte statunitense, in caso di polmonite acquisita in comunità nel bambino la somministrazione dell’antibiotico per bocca avrebbe la stessa efficacia di quella per via endovenosa, riducendo però i costi e la durata del ricovero nelle forme più gravi. Per il trattamento dei bambini con polmonite acquisita in comunità di origine batterica di gravità tale da richiedere il ricovero in ospedale le linee guida raccomandano da subito l’inizio di una terapia antibiotica per via endovenosa, nonostante sia meno facilmente praticabile di quella per via orale. Lo studio, condotto con una revisione delle cartelle cliniche di 4 ospedali pediatrici degli Stati Uniti ha, ha analizzato i dati di 1.147 bambini, ricoverati in ospedale per una polmonite acquisita in comunità, trattati fin dall’inizio con antibiotici per bocca (37% dei casi) o per via endovenosa. A parità di efficacia clinica, i bambini trattati per via orale rimanevano ricoverati per...

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L’importanza del sapore dei farmaci

A volte nel bambino il sapore di un antibiotico in formulazione liquida è un ostacolo alla somministrazione corretta della terapia prescritta dal medico.

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Infezioni delle vie urinarie: per quanti giorni la terapia?

Per il trattamento delle infezioni delle vie urinarie nei bambini senza febbre una terapia antibiotica di breve durata (2-5 giorni) può essere una scelta ragionevole invece della terapia standard di 6-14 giorni. Una revisione sistematica con metanalisi di 9 studi controllati e randomizzati, che hanno coinvolto 1.171 bambini con infezioni delle vie urinarie prevalentemente senza febbre, non ha trovato differenze significative nel rischio di recidiva al termine della terapia tra i bambini trattati per pochi giorni rispetto a quelli che hanno preso l’antibiotico per una settimana e più (differenza del rischio al termine della terapia 2,2%). Rimaneva solo leggermente più alto il rischio di batteriuria (differenza del rischio 8,7%) che come noto però non è indice di malattia. A distanza di 25-60 giorni dalla terapia, l’incidenza di infezioni delle vie urinarie e batteriuria era comunque sovrapponibile tra i due gruppi di trattamento. Dati analoghi emergevano nei bambini con febbre, ma i...

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Terapie troppo lunghe per la polmonite

In caso di ricovero per una polmonite acquisita fuori dall’ospedale la durata della terapia antibiotica è spesso più lunga di quanto raccomandato.

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Si può accorciare la durata della terapia antibiotica?

In caso di batteriemia si può pensare di ridurre la durata della terapia antibiotica per via endovenosa passando dai tradizionali 14 giorni a 7 giorni, senza che questo implichi una riduzione dell’efficacia. È quanto suggerisce uno studio controllato e randomizzato internazionale che ha coinvolto 3.608 pazienti ricoverati in 74 ospedali (nel 55% dei casi in terapia intensiva e nel restante 45% in reparto). In tre quarti dei casi l’infezione era stata acquisita in comunità, nel 13,4% durante il ricovero in reparto e nell’11,2% in terapia intensiva. I partecipanti venivano assegnati alla classica terapia antibiotica per due settimane oppure a una terapia breve, di soli 7 giorni. In pratica quasi sempre sono stati rispettati questi tempi, anche se nel 23,1% dei pazienti in terapie breve si è prolungata la terapia oltre al previsto, come accaduto nel 10,7% di quelli trattati per due settimane. L’esito in studio era la mortalità a 90 giorni. Il tasso di morte nei due gruppi a tre mesi è...

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Un’unica salute per uomo, animali e ambiente

Salute umana, salute animale e salute ambientale sono interconnesse, per cui per contrastare la diffusione dei batteri resistenti agli antibiotici bisogna agire anche in ambito veterinario

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Quanto spesso prescrivono un antibiotico i dentisti?

La prescrizione di antibiotici dovrebbe sempre rispettare le linee guida per limitare la resistenza batterica. Uno studio internazionale ha cercato di valutare quanto spesso i dentisti prescrivono gli antibiotici.

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La prescrizione degli antibiotici negli studi odontoiatrici

L’uso di antibiotici in odontoiatria è frequente, ma secondo uno studio internazionale non sembra esservi uniformità di comportamento tra i diversi Paesi, con il rischio in alcuni casi di fare prescrizioni inappropriata e di aumentare l’antimicrobico resistenza.

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