I farmaci per dormire sembrano funzionare meno negli anziani rispetto ai giovani. A tutti è capitato di avere difficoltà a prendere sonno o a dormire, ma negli anziani il problema è spesso cronico. Con l’età infatti il sonno cambia e per molti anziani può diventare difficile addormentarsi, dormire bene, mentre è più facile svegliarsi molto presto al mattino durante la notte. Per questi motivi, molti anziani ricorrono a farmaci, chiamati ipnotici, per favorire il sonno, con i benefici ma anche i rischi connessi
Secondo uno studio che ha raccolto in una cosiddetta revisione sistematica i dati ricavati da 70 ricerche, gli anziani non trarrebbero gli stessi benefici dei più giovani dai farmaci per dormire. La qualità del sonno negli over 65, infatti, migliora meno rispetto ai giovani con l’uso degli ipnotici, come se questi farmaci avessero un’efficacia ridotta in questa fascia d’età. Perché succede? Potrebbe dipendere dal fatto che molti anziani soffrono di malattie croniche e assumono altri farmaci che possono interferire con gli ipnotici, riducendone l’efficacia.
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In pratica
Gli anziani tendono a rispondere meno ai farmaci per dormire rispetto ai giovani. Nella pratica clinica, l’eventuale farmaco per dormire deve essere prescritto dal medico e se possibile per periodi limitati di tempo, essendo a conoscenza dei possibili effetti collaterali, per esempio l’aumento del rischio di cadute e relative fratture. È assolutamente da evitare il fai da te, come prendere il farmaco o aumentare le dosi da soli, perché potrebbe comportare seri rischi per la salute.
Bibliografia
Nguyen P, Dang-Vu T, et al. Effect of age on hypnotics’ efficacy and safety in insomnia: a systematic review and meta-analysis. Sleep Med 2025; https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1389945724005264 Conflitti di interesse: