Poche donne con cancro mammario riprendono la cura dopo una gravidanza

10 Apr 2025

FOCUS: Oncologia

Secondo quanto emerge da uno studio osservazionale condotto in California, nella pratica clinica quotidiana solo il 48% delle donne con tumore della mammella positivo per i recettori degli estrogeni riprende la terapia endocrina entro 10 anni da una gravidanza e solo il 34% entro 2 anni, con un rischio di recidiva o di decesso del 19%, doppio rispetto a quello osservato in donne che concludono invece i cinque anni di trattamento previsti. Questi dati si discostano sensibilmente da quanto emerso nello studio controllato POSITIVE, che aveva registrato un tasso di ripresa della terapia nel 73% delle donne dopo la gravidanza.
I ricercatori hanno voluto verificare se i risultati dello studio POSITIVE fossero replicabili nella realtà quotidiana. A tal fine è stato utilizzato il database Oncoshare, che integra dati clinici, demografici e oncologici del sistema sanitario californiano. Sono state analizzate donne con diagnosi di carcinoma della mammella in stadio da zero a III, che dopo la diagnosi avevano avuto una gravidanza.
Dall’analisi è emerso che il 30% delle pazienti con tumore sensibile alla terapia endocrina non aveva mai iniziato il trattamento, nonostante l’indicazione clinica. Tra coloro che avevano iniziato la terapia e sono successivamente rimaste incinta, la durata mediana della sospensione della terapia è risultata di 21 mesi. Riprendevano più spesso la terapia le donne che di partenza avevano uno stadio di malattia più avanzato prima della gravidanza e quelle che oltre alla terapia ormonale erano state sottoposte a radio o chemioterapia.

In pratica

Bisogna raccomandare alle donne in età fertile con tumore della mammella che hanno una gravidanza di non abbandonare la terapia ormonale, ma di riprenderla una volta che hanno partorito. Ciò è particolarmente importante perché la mancata ripresa del trattamento incide significativamente sui tassi di recidiva e di sopravvivenza a dieci anni.
Le ragioni della scarsa propensione a riprendere la terapia includono probabilmente le difficoltà legate alla maternità, l’impegno familiare e una sottovalutazione del rischio oncologico a lungo termine. I ricercatori sottolineano l’importanza di attivare strategie mirate per la presa in carico clinica delle pazienti nel periodo successivo alla gravidanza.

Bibliografia

Ransohoff JD, Lewinsohn RM, et al. Endocrine therapy interruption, resumption, and outcomes associated with pregnancy after breast cancer. JAMA Oncol 2025; https://jamanetwork.com/journals/jamaoncology/article-abstract/2830197 Conflitti di interesse: