Quasi il 40% delle infezioni delle vie urinarie che portano a una visita al Pronto soccorso sono dovute a batteri multiresistenti agli antibiotici.
La diffusione delle resistenze microbiche è molto diversa nelle varie aree del mondo e Paesi, per cui è importante avere un quadro della situazione locale, in modo che possano essere usati gli antibiotici mirati più appropriati nelle diverse circostanze. Tra i tanti dati epidemiologici italiani sono ora disponibili quelli di otto ospedali della Regione Campania, che hanno organizzato uno studio prospettico, nel quale si analizzavano i risultati degli esami dell’urinocoltura di quasi 700 persone giunte in Pronto soccorso con sintomi e segni riconducibili a una infezione delle vie urinarie. Circa la metà aveva in effetti la presenza di batteri nelle urine che una volta isolati si sono dimostrati multiresistenti agli antibiotici nel 40% quasi dei casi. I batteri più spesso in causa erano quelli che tipicamente provocano la cistite, soprattutto Escherichia coli e altri enterobatteri.
La presenza di batteri con una multiresistenza ai comuni antibiotici complicava ovviamente le possibilità di un trattamento efficace, tanto che nei pazienti con infezioni da germi multiresistenti non solo erano più frequenti condizioni gravi come la sepsi (il passaggio dei batteri nel circolo sanguigno con diffusione in tutto l’organismo) ma era pure maggiore il rischio di morte a distanza di un mese dal ricovero.
I ricercatori si sono anche chiesti quali fossero i pazienti più a rischio di avere un’infezione causata da germi multiresistenti e l’analisi dei dati ha consentito di identificare due fattori: il sesso maschile e un recente ricovero ospedaliero. In questi casi infatti la probabilità che il batterio in causa fosse resistente agli antibiotici arrivava fino al 60%, mentre era attorno al 20% per le donne che non avevano ricoveri recenti.
Troppe infezioni delle vie urinarie da batteri multiresistenti
In pratica
Conoscere la situazione epidemiologica locale, cioè quali sono i germi che causano più spesso infezioni nelle diverse aree geografiche del Paese, consente non solo di prevedere il germe con cui si ha a che fare, ma anche di scegliere una terapia antibiotica adeguata, che sia il più possibile mirata per migliorare le possibilità di guarigione della singola persona e limitare la diffusione di germi resistenti per tutta la popolazione.
Le infezioni delle vie urinarie sono frequenti e solo nei casi più gravi portano al Pronto soccorso, l’importante è non gestirle in autonomia, magari prendendo un antibiotico che era già stato prescritto in precedenza dal medico, prendendolo dal proprio armadietto dei medicinali. Ogni episodio è a se stante e sarà il medico a decidere quali esami fare e quale terapia porre in atto sulla base dei risultati e della storia clinica.
Bibliografia
