Alcuni farmaci possono frenare la ripresa dopo un ictus

6 Giu 2025

FOCUS: Cronicità e polifarmacoterapia

Nelle persone anziane colpite da ictus, superata la fase acuta, vengono prescritti diversi farmaci, tra cui anche alcuni che agiscono sul sistema nervoso centrale (farmaci psicotropi), come ansiolitici e antidepressivi, che possono però interferire con la riabilitazione per la ripresa della mobilità.
Uno studio giapponese ha rivalutato i dati disponibili di oltre 500 pazienti giunti in una struttura sanitaria per la riabilitazione dopo un ictus, scoprendo che chi assume più farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale ha poi maggiori difficoltà a riprendere a camminare in modo indipendente.

Più farmaci, meno autonomia

Secondo i ricercatori, ogni farmaco psicotropo in più riduce la probabilità di riuscire a camminare autonomamente al momento della dimissione dalla struttura di riabilitazione.
Il dato più preoccupante riguarda gli ipnotici, i farmaci usati per il sonno, che sembrano avere l’effetto più negativo sul recupero motorio.

In pratica

I risultati di questo studio suggeriscono l’importanza di una valutazione attenta della terapia farmacologica nei malati di ictus dopo la fase acuta. I farmaci prescritti per contrastare alcuni disturbi, per esempio uno stato depressivo legato alla non facile situazione o al contrario uno stato d’ansia o di difficoltà a dormire, possono avere anche ricadute negative e tra queste sembra possano ritardare il recupero motorio che è fondamentale per il reinserimento della persona nelle attività della vita quotidiana.
Familiari, caregiver e coloro che assistono queste persone possono fare la propria parte segnalando agli operatori sanitari eventuali campanelli d’allarme come un’eccessiva sonnolenza, uno stato di confusione o difficoltà nei movimenti che potrebbero essere legati alle terapie in corso.

Bibliografia

Matsumoto A, Yoshimura Y, et al. Psychotropic polypharmacy impairs walking independence in post-stroke patients. Eur J Clin Pharmacol 2025; https://link.springer.com/article/10.1007/s00228-025-03833-7 Conflitti di interesse:
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