Proseguire la terapia endocrina adiuvante nel tumore della mammella

18 Giu 2025

FOCUS: Oncologia

Secondo una metanalisi a rete, la prosecuzione della terapia endocrina adiuvante oltre i cinque anni nelle donne operate di tumore della mammella non metastatico positivo per i recettori degli estrogeni comporta un allungamento della sopravvivenza rispetto ai tradizionali cinque anni di terapia oggi raccomandati.
È ormai dimostrato che la terapia endocrina adiuvante somministrata per un lustro dopo l’intervento chirurgico per l’asportazione della massa tumorale riduce del 30% il rischio relativo di morte rispetto al non fare alcun trattamento.

I vari farmaci a disposizione

La terapia endocrina può oggi essere condotta ricorrendo a vari farmaci, la cui scelta deve tenere conto delle caratteristiche della paziente. Al vecchio tamossifene si sono via via affiancati gli inibitori dell’aromatasi (letrozolo, anastrozolo, exemestane) e ultimamente i farmaci che sopprimono la funzione ovarica (agonisti dell’ormone di rilascio delle gonadotropine).
La metanalisi è stata condotta sui dati relativi a 37 studi controllati e randomizzati per un totale di 107.684 donne per valutare le varie strategie di terapia endocrina adiuvante.

I risultati dello studio

La strategia più efficace a distanza di cinque anni è risultata l’associazione tra inibitori dell’aromatasi e soppressione della funzione ovarica nelle donne in premenopausa, mentre in quelle in post menopausa i risultati migliori si sono ottenuti con i soli inibitori dell’aromatasi o con un cambio di farmaci (tamossifene e inibitori dell’aromatasi) strada facendo.
Una volta terminati i cinque anni oggi consigliati di terapia, la prosecuzione per altri cinque anni degli inibitori dell’aromatasi si associava a un miglioramento della sopravvivenza libera da malattia a 8 anni (85,8%) rispetto alle donne in cui era stato interrotto il trattamento (78,1%) o a quelle che avevano proseguito con il tamossifene (81%).

In pratica

La terapia endocrina adiuvante per le donne con tumore della mammella positivo per i recettori estrogenici sottoposte a intervento chirurgico riduce significativamente la mortalità e può essere proseguita oltre i cinque anni attualmente raccomandati. Ciò è vero soprattutto per gli inibitori dell’aromatasi, il cui prolungamento si associa ai migliori risultati in termini di sopravvivenza. Efficace sarebbe anche la sostituzione dopo i cinque anni del tamossifene con un inibitore dell’aromatasi.

Bibliografia

Papakonstantinou A, Villacampa G, et al. Adjuvant endocrine treatment strategies for non-metastatic breast cancer: a network meta-analysis. EclinMed 2025; https://www.thelancet.com/action/showPdf?pii=S2589537025000483 Conflitti di interesse:
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