Si discute sulla durata della terapia antibiotica

1 Ago 2025

FOCUS: Antibiotico resistenza

In molti casi è possibile ridurre la durata standard della terapia antibiotica e questo potrebbe portare a un minor uso di questi farmaci e a una conseguente riduzione del fenomeno della resistenza batterica.

L’importanza di aderire alla terapia

Quando si prende un antibiotico per curare un’infezione bisogna sempre prenderlo dietro consiglio e prescrizione medica, rimanendo aderenti a quanto indicato dal medico per quanto riguarda le modalità di assunzione, la dose e la durata della terapia. L’interruzione di una terapia antibiotica rischia infatti di non consentire la guarigione e di selezionare solo germi resistenti, così come una terapia troppo prolungata espone solo a un aumento del rischio di effetti avversi e ancora una volta alla comparsa di ceppi batterici resistenti.
Se quindi è importante prendere l’antibiotico per il numero di giorni indicati dal medico, è altrettanto vero però che da un po’ di tempo sono in corso ricerche che mirano a valutare se si possa o meno ridurre la durata dei trattamenti nelle varie infezioni.

I risultati dalla letteratura scientifica

Ora una revisione degli studi pubblicati in letteratura scientifica fa il punto su questi tentativi. I ricercatori hanno identificato oltre 300 studi che hanno affrontato l’argomento confrontando i risultati di cicli più brevi o più lunghi degli antibiotici in molte infezioni, dalle cistiti alle sinusiti, dalle polmoniti alle infezioni addominali.
Ebbene, nell’85% dei casi la riduzione della durata della terapia rispetto ai tempi tradizionalmente indicati non comporterebbe una riduzione dell’efficacia del trattamento, a fronte di un minor rischio di comparsa degli effetti collaterali. Ciò è vero soprattutto per le infezioni meno gravi, mentre i dati sono per ora contrastanti quando si devono curare infezioni gravi in pazienti ricoverati.

Si segnala anche la notizia Si può accorciare la durata della terapia antibiotica? pubblicata a marzo su InFarmaco.

In pratica

Poiché la durata della terapia antibiotica incide sulla probabilità che si sviluppino resistenze batteriche, ogni ciclo di antibiotici dovrebbe durare il tempo più breve possibile che consenta l’eliminazione del germe e quindi la guarigione. In passato si pensava che quanto più lungo fosse il trattamento antibiotico e tanto più questo fosse efficace, ma i dati più recenti indicano che in molti casi è inutile, se non dannoso, prolungare nel tempo la somministrazione degli antibiotici, potendosi ottenere i medesimi risultati con terapie più brevi. Ciò non significa che bisogna interrompere la terapia antibiotica prima di quanto raccomandato dal medico, sarà infatti quest’ultimo che caso per caso indicherà il numero di giorni necessari e quello dovrà essere rispettato per avere certezza dei risultati.

Bibliografia

Mo Y, Tan W, et al. Antibiotic duration for common bacterial infections - a systematic review. JAC Amtimicrob Resist 2025; https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11775593/ Conflitti di interesse:
Condividi: