Nell’otite media acuta ricorrente all’inizio basta una vigile attesa

22 Ago 2025

FOCUS: Antibiotico resistenza

L’otite media acuta ricorrente nel bambino va trattata con antibiotici solo dopo due o tre giorni che sono iniziati i sintomi e che non sono migliorati, scegliendo l’antibiotico adatto e somministrandolo per cinque giorni.

Che cos’è l’otite media acuta ricorrente

L’otite media acuta è una malattia infettiva che compare di solito in bambini piccoli perfettamente sani. Si stima che oltre il 60% dei bambini sotto i tre anni di età abbia almeno un episodio di otite media acuta e che uno su quattro soffra di episodi ricorrenti di questa malattia. In particolare si parla di forma ricorrente se gli episodi sono almeno tre nell’arco di sei mesi o quattro nell’arco di un anno.
La malattia si manifesta con un improvviso e forte dolore all’orecchio, che può essere accompagnato da altri sintomi non specifici come febbre, irritabilità, pianto, inappetenza, tosse.

Batteri o virus?

L’infezione può essere dovuta sia a batteri sia a virus. Clinicamente non è facile distinguere le due forme, anche se alcuni segni possono indirizzare il medico. Poiché le forme virali e quelle batteriche più lievi vanno incontro di solito a una risoluzione spontanea senza bisogno di terapia, se non quella sintomatologica (per esempio quella per abbassare la febbre), la raccomandazione è di aspettare a iniziare una terapia antibiotica, osservando come vanno le cose per due o tre giorni (l’80% dei bambini guarisce spontaneamente nell’arco di tre giorni), dopo i quali, se la situazione non migliora o peggiora, è indicato il ricorso agli antibiotici.

Quali antibiotici scegliere

Alcune società scientifiche italiane hanno stilato un documento di consenso che cala le raccomandazioni delle linee guida internazionali nella realtà italiana, tenendo presente che l’otite media è una delle cause più frequente di prescrizione di antibiotici nei bambini piccoli e che in Italia, a differenza di molti altri Paesi europei, c’è un uso eccessivo di antibiotici ad ampio spettro che facilitano la comparsa di resistenze batteriche.
Le raccomandazioni che emergono dal documento di consenso, che è partito dall’analisi degli studi al riguardo pubblicati nella letteratura scientifica, sono chiare e sono basate sul fatto che i batteri più spesso in causa sono pochi:

  • in caso di otite media ricorrente adottare un atteggiamento di vigile attesa e non somministrare la terapia antibiotica prima di 48-72 ore dall’inizio dei sintomi se il bambino è sano
  • usare come antibiotico l’amoxicillina per la durata di cinque giorni, con la suddivisione in tre dosi giornaliere
  • usare l’associazione dell’amoxicillina con l’acido clavulanico solo in caso di infezioni da batteri resistenti agli antibiotici o nei bambini con deficit immunitari, nei quali si può ricorrere anche alle cefalosporine di seconda generazione.

In pratica

La corretta gestione degli antibiotici (antimicrobial stewardship) consente di farne un uso ragionato, iniziando la terapia solo quando realmente necessario e scegliendo il farmaco più adatto e il più mirato possibile. Il ricorso ad antibiotici ad ampio spettro, attivi cioè verso molti microbi, ha il difetto di favorire la diffusione della antibiotico resistenza.
Nel caso specifico dell’otite media ricorrente nei casi non gravi va adottato un giusto approccio attendista: è inutile iniziare subito la terapia antibiotica perché nella maggior parte dei casi si ha una risoluzione spontanea dell’infezione grazie alle difese dell’organismo. Sarà il pediatra a decidere di volta in volta se è il caso di prescrivere un trattamento e con quale farmaco e modalità.

Bibliografia

Castelli Gattinara G, Bergamini M, et al. Antibiotic treatment of acute and recurrent otitis media in children: an Italian intersociety Consensus. Ital J Pediatr 2025; https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39980042/ Conflitti di interesse:
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