La scarsa aderenza alla terapia è un fenomeno comune tra i bambini e gli adolescenti affetti dal disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Ciò significa che molti ragazzini non assumono i farmaci prescritti in modo regolare o secondo le indicazioni del medico. Ma quanto è diffusa questa abitudine?
Per rispondere, uno studio multicentrico condotto in Germania, nato con l’obiettivo di valutare i rischi legati alla terapia farmacologica per l’ADHD, ha analizzato anche quanto e perché i giovani non seguano correttamente la terapia prescritta.
I ricercatori hanno seguito 200 bambini e adolescenti tra i 6 e i 18 anni d’età con diagnosi di ADHD in trattamento con diversi tipi di farmaci e hanno visto che quasi in un terzo dei casi non seguivano correttamente la terapia con conseguenti ricadute in termini di efficacia e di risultati del trattamento. Dall’analisi è emerso che i ragazzi più grandi e quelli con un quoziente intellettivo più basso tendevano a essere meno aderenti alla terapia. Non sono state rilevate invece differenze significative in base al sesso, alla gravità del disturbo, alla comparsa di effetti collaterali o al tipo di farmaco utilizzato.
L’ADHD, cos’è e come si tratta
Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività è una condizione del neurosviluppo che si manifesta con scarsa attenzione, impulsività e iperattività. I primi sintomi compaiono intorno ai 5 anni d’età, ma spesso la diagnosi avviene intorno ai 12 anni. In alcuni casi può essere indicata la terapia farmacologica che, se ben seguita, può migliorare significativamente la qualità di vita. Occorre però ricordare che le linee guida (vedi anche qui) raccomandano innanzitutto un approccio psicoeducativo e comportamentale, con training anche per i genitori, i farmaci invece vanno limitati solo ai casi in cui questi interventi non sono efficaci, in quanto di per sé non curano la malattia ma trattano esclusivamente i sintomi.
Come migliorare l’aderenza
Per migliorare l’aderenza alla terapia i ricercatori suggeriscono strategie semplici ma efficaci come:
- usare promemoria o app per ricordare di prendere la dose di farmaco
- coinvolgere maggiormente i genitori, per ricordare ai figli l’orario di assunzione del farmaco
- semplificare la terapia preferendo farmaci con meno somministrazioni al giorno o formulazioni più gradite al bambino
- stabilire una routine quotidiana in cui l’assunzione del farmaco diventa parte delle abitudini di vita.