Due revisioni sistematiche hanno valutato l’efficacia della desmopressina da sola o in associazione rispetto al placebo e ad altri interventi, farmacologici e non. Nel complesso, il farmaco si è confermato sicuro ed efficace, ma restano incertezze sull’effettivo vantaggio dell’associazione con gli anticolinergici nel lungo periodo.
La desmopressina da sola
Una revisione della Cochrane Collaboration ha identificato 95 studi per un totale di 8.473 partecipanti: la desmopressina rispetto al placebo riduceva significativamente il numero di notti bagnate a settimana (in media due in meno), con un aumento della probabilità di raggiungere 14 notti asciutte consecutive (rischio relativo 3,18, limiti di confidenza al 95% da 1,75 a 5,80). Il profilo di sicurezza era buono, con effetti collaterali lievi (cefalea, disturbi gastrointestinali, vertigini).
Rispetto alla terapia con sistemi di allarme otteneva i medesimi risultati, senza differenze significative nel numero di notti bagnate.
La desmopressina in associazione
Secondo un’altra revisione con metanalisi, che ha preso in esame 23 studi randomizzati per un totale di 1.658 bambini e adolescenti con enuresi notturna, la combinazione di desmopressina con farmaci anticolinergici (in particolare propiverina, solifenacina o tolterodina) sembrava aumentare le probabilità di ottenere una risposta completa rispetto alla sola desmopressina. Tuttavia, nessuna delle combinazioni analizzate ha dimostrato di ridurre significativamente il rischio di ricadute dopo la sospensione del trattamento.