Farmaci amari per i bambini

14 Ott 2025

FOCUS: Pediatria

Molti farmaci somministrati ai bambini hanno un sapore sgradevole o amaro, tanto da renderne difficile o a volte impossibile l’assunzione regolare. È un problema frequente (leggi anche la news L’importanza del sapore dei farmaci), spesso sottovalutato, che può compromettere l’efficacia delle medicine prescritte dal medico e aumentare il rischio di mancata cura.
Per questo è importante che i medici scelgano, quando possibile, le formulazioni più adatte ai bambini e che si promuova lo sviluppo di farmaci specificamente pensati per loro, insieme a strategie efficaci per mascherarne il sapore amaro quando questo non è eliminabile.

Perché alcuni farmaci sono amari

Il sapore amaro dei farmaci dipende dalle caratteristiche chimiche dei principi attivi. Questi composti, estranei al nostro organismo, stimolano i recettori del gusto amaro presenti sulla lingua, gli stessi che si attivano quando ingeriamo sostanze potenzialmente tossiche.
Dal punto di vista evolutivo, l’amaro è un segnale di allerta: il corpo umano ha sviluppato un’avversione naturale verso questo sapore per difendersi dall’ingestione di sostanze pericolose. I bambini, che non comprendono ancora l’utilità della terapia, seguono l’istinto e tendono quindi a rifiutare e a espellere ciò che è amaro, rendendo così difficile la somministrazione dei farmaci.

Qual è l’impatto del sapore amaro dei farmaci

Un gruppo di ricercatori inglesi ha analizzato 225 studi della letteratura scientifica che valutavano l’impatto del gusto sgradevole dei farmaci su bambini e adolescenti cui erano stati prescritti per la cura di una settantina di diverse malattie. Nel 64% dei casi sono state riportate reazioni di rifiuto o difficoltà nell’assunzione soprattutto con i farmaci più amari, come quelli per trattare l’infezione da HIV, alcuni antibiotici, alcuni anti epilettici, gli steroidi.
Nel 27% dei casi, il sapore amaro faceva sì che i piccoli rifiutassero di prendere il farmaco, provocando quella che viene definita “scarsa aderenza alla terapia”, uno dei motivi per cui a volte le cure prescritte dal medico non sono efficaci.
Molti genitori e caregiver hanno riferito di aver dovuto ricorrere a ogni tipo di strategia per cercare di convincere il piccolo a prendere le… compresse amare: dalle ricompense o trucchi per mascherare il gusto nelle malattie croniche, fino ai metodi costrittivi in situazioni acute e gravi in cui era indispensabile la somministrazione del farmaco. In alcuni casi, è stato necessario modificare la terapia per trovare un farmaco più accettabile per il bambino.

In pratica

Se il bambino si rifiuta di assumere un farmaco si può provare a spiegare con parole semplici l’importanza della terapia. Vanno evitate forzature perché il rischio è di generare un effetto controproducente. Può essere utile invece offrire subito dopo il farmaco un cucchiaino di miele (se non ci sono controindicazioni), oppure un po’ di frutta o ancora un po’ di acqua per eliminare il sapore amaro.
Qualora il bambino sia troppo piccolo o non si riesca a convincerlo occorre rivolgersi al medico per chiedere se è possibile cambiare la formulazione. Il medico potrà anche decidere di prescrivere un farmaco diverso, qualora sia disponibile e abbia una uguale efficacia e sicurezza.

Bibliografia

Ranmal S, Walsh J, et al. Poor-tasting pediatric medicines: Part 1. A scoping review of their impact on patient acceptability, medication adherence, and treatment outcomes. Frontiers 2025; https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC12360445/pdf/fddev-05-1553286.pdf Conflitti di interesse:
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