Migliorare l’uso degli antibiotici in ospedale si può

12 Nov 2025

FOCUS: Antibiotico resistenza

Un uso più appropriato degli antibiotici in ospedale, evitando di somministrarli quando non servono e scegliendo quelli più indicati sulla base dei vari batteri responsabili di un’infezione, porta a risultati concreti riducendo la diffusione della resistenza batterica.
Uno studio condotto negli ospedali della Regione Piemonte nell’ambito del Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico resistenza (PNCAR) suggerisce che iniziative volte a stimolare la cosiddetta antimicrobial stewardship (l’uso appunto ragionato e appropriato degli antibiotici) siano davvero efficaci.

Che cos’è il PNCAR

Nel mondo sono state implementate molte iniziative per contrastare la sempre più diffusa resistenza dei batteri agli antibiotici. In talia è stato messo in campo il Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico Resistenza (PNCAR 2022-2025) che vuole fornire al Paese linee guida strategiche e indicazioni operative per ridurre l’antimicrobico resistenza e usare in maniera appropriata gli antibiotici.
Alla base del PNCAR c’è un approccio multidisciplinare, secondo la visione One Health che considera la salute umana, la salute animale e la salute ambientale come un tutt’uno.
Si forniscono così raccomandazioni riguardo agli interventi chiave per la prevenzione e il controllo dell’antibiotico resistenza come la sorveglianza e il monitoraggio delle resistenze batteriche, il controllo dell’uso degli antibiotici sul territorio e in ospedale, la prevenzione delle infezioni, la promozione dell’uso appropriato di antibiotici sia in medicina umana sia in medicina veterinaria e la gestione corretta nello smaltimento degli antibiotici e dei materiali contaminati dai batteri.

L’esperienza condotta in Piemonte

Secondo quanto definito dal PNCAR la Regione Piemonte ha posto in atto una serie di attività per migliorare la gestione degli antibiotici e ridurre il rischio di infezioni e di antibiotico resistenza.
Tra le altre iniziative si è agito sugli ospedali, partendo dai dati registrati nel biennio 2016-2017. Sono stati considerati 42 ospedali della Regione nei quali si è registrata anzitutto la prevalenza di infezioni correlate all’assistenza, cioè quelle infezioni che i pazienti non avevano prima di entrare in ospedale e che si sviluppavano nei primi tre giorni di ricovero. Nel biennio circa il 7% dei pazienti ricoverati incorreva in una di queste infezioni e quasi nel 43% dei casi si ricorreva per la cura a un antibiotico.
Questi dati sono stati confrontati con quelli del 2022, dopo che sono state implementate iniziative locali e sensibilizzati gli operatori sanitari sulla antimicrobial stewardship. La prevalenza delle infezioni correlate all’assistenza è lievemente aumentata ma il ricorso agli antibiotici è sceso al 40%, con una modifica anche del tipo di antibiotici usati, più conformi a quanto suggerito dall’OMS, a indicarne un uso più appropriato. Allo stesso modo si sono ridotte le percentuali di batteri resistenti agli antibiotici.

In pratica

Le iniziative di sanità pubblica per mirare a un uso più appropriato degli antibiotici sono efficaci nel ridurre la diffusione della antibiotico resistenza, richiedono però tempo, formazione e il coinvolgimento attivo delle persone.
Anche i cittadini possono fare la loro parte, usando gli antibiotici solo quando indicato e prescritto dal medico, non ricorrendo al fai da te, magari prendendo un antibiotico usato in passato e rimasto nell’armadietto dei medicinali, e rispettando le raccomandazioni d’uso riguardo alla dose e alla durata della terapia che deve essere la più breve possibile.

Bibliografia

Russotto A, Gastaldo C, et al. Health care-associated infections and antimicrobial use: The third point prevalence survey on 42 acute care hospitals in Piedmont, Italy, 2022. Am J Infect Control 2025; https://www.ajicjournal.org/article/S0196-6553(25)00130-0/fulltext Conflitti di interesse:
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