Per contrastare la resistenza dei batteri agli antibiotici bisogna conoscere il nemico e concentrare l’attenzione e gli sforzi sui germi resistenti che mettono più a rischio la salute.
A tal fine l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha aggiornato la lista in cui elenca i batteri patogeni considerati una priorità, per i quali è indispensabile porre in atto sia strategie preventive sia sviluppare nuovi antibiotici efficaci.
La classifica dei patogeni
Pubblicata una prima volta nel 2017, ora la lista è stata aggiornata grazie al lavoro di un’ottantina di esperti internazionali. Per ogni batterio resistente gli esperti dovevano valutare otto criteri: la mortalità associata all’infezione, la frequenza dell’infezione, il carico per il servizio sanitario, la tendenza della resistenza agli antibiotici nel decennio, la possibilità di prevenzione, la contagiosità, la curabilità e lo stato della ricerca di nuovi antibiotici. Ogni valutazione assegnava un punteggio (su cinque livelli). Sommando i punti ottenuti (da zero a 100) si poteva assegnare il batterio a una categoria di priorità critica, alta o media. La categoria critica include i germi multiresistenti che sono una minaccia grave negli ospedali e nelle residenze per anziani e che causano infezioni spesso mortali.
I batteri più temuti
In cima alla lista dell’OMS si trova un batterio Gram negativo, la Klebsiella pneumoniae resistente agli antibiotici carbapenemi, con un punteggio di 84 su cento, all’ultimo posto tra i germi resistenti, con un punteggio di 28, gli streptococchi di gruppo B resistenti alla penicillina.
Nella categoria a priorità critica, quella che contiene i microbi più temuti, ci sono diversi batteri Gram negativi, oltre alla Klebsiella, ma anche il micobatterio della tubercolosi, la cui resistenza alla rifampicina, il farmaco più usato per curare questa infezione, sta destando molta preoccupazione, vista la gravità e la diffusione crescente di questa malattia, da molti ritenuta un ricordo del passato e invece presente e in crescita anche in Italia.
Tra i germi responsabili del maggior numero di casi di infezione contratte al di fuori dell’ospedale i punteggi più alti riguardano la Salmonella enterica (causa del tifo) resistente ai fluorochinoloni (72 su 100), la Shigella (70 su 100) e la Neisseria gonorhoeae (64 su cento), causa della gonorrea.



