L’importanza della qualità di vita

15 Dic 2025

FOCUS: Oncologia

Quando il tumore è in fase avanzata e quindi non ci sono più possibilità di guarigione occorre prendere in considerazione oltre all’efficacia dei farmaci nel controllare la malattia anche le ricadute sulla qualità vita.
L’obiettivo è di usare sempre, nel singolo paziente, le cure più efficaci che garantiscano anche una buona qualità di vita.

Il tumore del fegato in fase avanzata

Quando il tumore del fegato è in fase avanzata, non è cioè più operabile e ha dato metastasi ad altri organi, le possibilità di cura della malattia non ci sono più ma è sempre possibile ricorrere a terapie farmacologiche che consentono di prolungare la sopravvivenza. Non sono però molte le certezze riguardo a quale sia la scelta migliore, tenendo presente non solo l’efficacia dei farmaci (cioè l’allungamento della sopravvivenza globale) ma anche la qualità della vita. Allungare la sopravvivenza è infatti un obiettivo primario però bisogna considerare se a fronte di questa efficacia si abbia un peggioramento della qualità di vita.

Lo studio italiano

Un gruppo di ricercatori italiani si è posto la seguente domanda: qual è il trattamento che ha il miglior rapporto efficacia e qualità di vita per le persone che hanno un tumore del fegato in fase avanzata?
A parte le terapie locali o la radioterapia in questi casi viene di solito proposta una terapia sistemica con farmaci di vario tipo. Se la chemioterapia in queste situazioni è meno usata, sia per la scarsa efficacia sia per gli effetti collaterali importanti, altri due sono gli approcci di prima linea più diffusi: l’immunoterapia, con farmaci che stimolano la risposta dell’organismo contro il tumore, o l’uso di terapie mirate che prevedono l’impiego di farmaci diretti contro alcuni bersagli del tumore.
La revisione sistematica della letteratura scientifica condotta dai ricercatori italiani ha identificato 9 studi clinici nei quali si valutava l’effetto di queste terapie sia sulla sopravvivenza globale sia sulla qualità della vita. È così emerso che il trattamento che si associava alla maggiore efficacia e alla migliore qualità di vita era l’immunoterapia.

In pratica

Quando la malattia neoplastica è in fase avanzata e non ci sono possibilità di guarigione le cure devono mirare a un doppio obiettivo altrettanto importante per il malato, da un lato essere efficaci nel controllare l’evoluzione della malattia garantendo un allungamento della sopravvivenza, dall’altro devono consentire una buona qualità di vita. La decisione quindi delle cure da intraprendere va presa dal medico solo dopo una condivisione con la persona malata, spiegandole i pro e i contro delle diverse possibili terapie.

Bibliografia

Celsa C, Di Maria G, et al. Integrating quality of life and survival in systemic therapy for advanced hepatocellular carcinoma - A network meta-analysis. JAMA Oncol 2025; https://jamanetwork.com/journals/jamaoncology/article-abstract/2837647#250605103 Conflitti di interesse:
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