Quando il tumore è in fase avanzata e quindi non ci sono più possibilità di guarigione occorre prendere in considerazione oltre all’efficacia dei farmaci nel controllare la malattia anche le ricadute sulla qualità vita.
L’obiettivo è di usare sempre, nel singolo paziente, le cure più efficaci che garantiscano anche una buona qualità di vita.
Il tumore del fegato in fase avanzata
Quando il tumore del fegato è in fase avanzata, non è cioè più operabile e ha dato metastasi ad altri organi, le possibilità di cura della malattia non ci sono più ma è sempre possibile ricorrere a terapie farmacologiche che consentono di prolungare la sopravvivenza. Non sono però molte le certezze riguardo a quale sia la scelta migliore, tenendo presente non solo l’efficacia dei farmaci (cioè l’allungamento della sopravvivenza globale) ma anche la qualità della vita. Allungare la sopravvivenza è infatti un obiettivo primario però bisogna considerare se a fronte di questa efficacia si abbia un peggioramento della qualità di vita.
Lo studio italiano
Un gruppo di ricercatori italiani si è posto la seguente domanda: qual è il trattamento che ha il miglior rapporto efficacia e qualità di vita per le persone che hanno un tumore del fegato in fase avanzata?
A parte le terapie locali o la radioterapia in questi casi viene di solito proposta una terapia sistemica con farmaci di vario tipo. Se la chemioterapia in queste situazioni è meno usata, sia per la scarsa efficacia sia per gli effetti collaterali importanti, altri due sono gli approcci di prima linea più diffusi: l’immunoterapia, con farmaci che stimolano la risposta dell’organismo contro il tumore, o l’uso di terapie mirate che prevedono l’impiego di farmaci diretti contro alcuni bersagli del tumore.
La revisione sistematica della letteratura scientifica condotta dai ricercatori italiani ha identificato 9 studi clinici nei quali si valutava l’effetto di queste terapie sia sulla sopravvivenza globale sia sulla qualità della vita. È così emerso che il trattamento che si associava alla maggiore efficacia e alla migliore qualità di vita era l’immunoterapia.



