Anche le terapie, non solo il tumore, indeboliscono il fisico

23 Ott 2025

FOCUS: Oncologia

Le cure antitumorali oggi disponibili sono molto efficaci e spesso mirate, pur avendo allungato la sopravvivenza, spesso però contribuiscono, insieme alla malattia stessa, a indebolire l’organismo, provocando perdita di energia, riduzione della forza fisica, conducendo progressivamente a uno stato di cachessia.
Una revisione della letteratura scientifica ha analizzato i processi alla base di questo deperimento dell’organismo e ha trovato che in molti casi il tumore e le terapie influenzano gli stessi circuiti biologici che portano a debolezza, perdita di massa muscolare e alterazioni metaboliche.

Che cos’è la cachessia neoplastica?

La cachessia è una sindrome complessa, dovuta a molti fattori (al solo fatto di avere un tumore, ma anche alle terapie poste in atto) che colpisce la persona con cancro soprattutto nelle fasi più avanzate della malattia, caratterizzata da perdita di peso, affaticamento, apatia e riduzione dell’appetito. Quando il peso corporeo diminuisce di oltre il 5% negli ultimi sei mesi la condizione viene definita appunto come cachessia neoplastica.
È una delle principali cause di peggioramento della qualità di vita e della prognosi nei malati di tumore. A oggi non ci sono terapie specifiche per contrastare questa condizione (leggi anche la news Contrastare la cachessia dovuta al cancro)

Come le terapie possono favorire la cachessia

Le terapie antitumorali, pur essendo sempre più mirate, agiscono su svariati meccanismi biologici alcuni dei quali coinvolti nell’aggravamento di una cachessia. In particolare si è visto che:

  • la chemioterapia induce uno stress ossidativo e aumenta la produzione di citochine infiammatorie (come IL-6 e TNF-α), che favoriscono la degradazione delle proteine del muscolo e la perdita di appetito
  • le terapie mirate (target therapy) possono interferire con la funzione mitocondriale e con la regolazione dei processi energetici cellulari
  • l’immunoterapia stimola la risposta del sistema immunitario contro il tumore, ma può determinare sindromi infiammatorie sistemiche che accentuano l’affaticamento e la perdita di peso
  • la radioterapia e la chirurgia possono innescare risposte infiammatorie e fibrotiche locali che si ripercuotono sul metabolismo generale, riducendo ulteriormente la capacità di recupero dell’organismo.

In pratica

Lo stato di stanchezza, spossatezza, accompagnato dalla perdita di peso e dall’apatia, è uno dei fattori che più incidono sulla qualità di vita dei malati di tumore e sulla loro prognosi. Se è vero che il tumore di per sé porta a questa situazione, anche i farmaci però possono fare la loro parte a volte aggravando il quadro. Per questo sarà il medico a valutare insieme al paziente di volta in volta i pro e i contro di un trattamento tenendo presente non solo la durata della sopravvivenza ma anche la qualità di vita.

Bibliografia

Thakir T, Wang A, et al. Cancer therapy and cachexia. J Clin Investigation 2025; https://dm5migu4zj3pb.cloudfront.net/manuscripts/191000/191934/JCI191934.v1.pdf Conflitti di interesse:
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