Quando una persona anziana viene ricoverata in ospedale, può succedere che durante la degenza compaia uno stato di confusione acuta chiamato delirium. Chi ne è colpito appare disorientato e confuso, solitamente ha difficoltà a capire dove si trova, oppure mostra agitazione che deve essere controllata. In questi casi si può ricorrere all’uso di farmaci antipsicotici per calmare i sintomi e aiutare la persona a stabilizzarsi. Ma una volta tornati a casa o comunque alla propria residenza c’è motivo di continuare tale terapia, come spesso accade, o è meglio sospenderla essendo molto ridotto il rischio di delirium una volta rientrati nel proprio ambiente?
La risposta di uno studio statunitense
Un grande studio statunitense suggerisce che non sia il caso di continuare a prendere il farmaco antipsicotico in questi casi. I ricercatori hanno seguito oltre 27.000 anziani ultraottantenni senza malattie psichiatriche che erano però stati trattati con un antipsicotico per gestire il delirium comparso durante il ricovero in ospedale. Metà di loro ha continuato a prendere i farmaci dopo la dimissione, mentre all’altra metà era stata raccomandata la sospensione.
A distanza di sei mesi, chi aveva interrotto la terapia stava meglio: andava infatti incontro meno facilmente a un nuovo ricovero, aveva meno complicazioni o nuovi episodi di delirium e soprattutto aveva un rischio di morte inferiore.