Uno studio condotto in Francia tra il 2016 e il 2023 ha rilevato un aumento nell’uso di farmaci per i disturbi del sonno nei bambini e negli adolescenti: in sette anni, il numero di prescrizioni è cresciuto di oltre il 130%, passando da circa 200.000 a quasi 700.000 all’anno, su una popolazione media di 10 milioni di giovani tra i 6 e i 17 anni d’età.
Sebbene i dati si riferiscano alla realtà francese, i risultati meritano attenzione anche in Italia, in quanto anche nel nostro Paese si è assistito a un aumento dei disturbi del sonno in età pediatrica in seguito alla pandemia da COVID-19. Si stima che circa un bambino su quattro soffra di disturbi del sonno, ma la prevalenza può arrivare fino a un bambino su due nei casi in cui siano presenti disturbi del neurosviluppo, come l’autismo o la sindrome del bambino iperattivo (ADHD), oppure in presenza di problemi psichiatrici.
Lo studio francese ha analizzato l’andamento delle prescrizioni di farmaci che inducono il sonno nei bambini e negli adolescenti confrontando i tre anni precedenti e i tre successivi all’inizio della pandemia. I risultati mostrano che, subito dopo marzo 2020, le prescrizioni sono aumentate del 15,3%, con una crescita media mensile di circa il 3% per l’insieme dei farmaci ipnotici. In particolare, la melatonina ha registrato un incremento mensile del 4,4%, con un aumento complessivo oltre quattro volte superiore rispetto a quanto atteso in assenza della pandemia. Anche i cosiddetti farmaci Z (zolpidem e zopiclone) sono stati più utilizzati, con un aumento mensile dell’1,8% e una crescita particolarmente marcata nei ragazzi tra i 12 e i 17 anni (+428% in totale).
Il ricorso crescente alla terapia farmacologica per i disturbi del sonno riflette da un lato un reale aumento del disagio, dall’altro una maggiore tendenza alla prescrizione che in diversi casi non sarebbe appropriata.
Aumenta nei bambini e negli adolescenti il consumo di farmaci per dormire
In pratica
Per trattare i disturbi del sonno nei bambini e negli adolescenti le linee guida raccomandano di iniziare sempre da interventi comportamentali e igienico-educativi. L’uso di farmaci dovrebbe essere limitato solo ai casi in cui gli altri interventi non sono stati sufficienti. Bisogna promuovere una buona igiene del sonno, evitare l’uso inappropriato dei farmaci e offrire un adeguato supporto psicologico e ambientale ove necessario. Va inoltre considerato che anche la somministrazione di melatonina, spesso considerata innocua perché disponibile in prodotti acquistabili senza ricetta, può provocare effetti indesiderati e mancano dati solidi sulla sua sicurezza nel lungo periodo. In tutti i casi quindi bisogna rivolgersi al medico prima di decidere autonomamente di dare ai propri figli della melatonina o qualunque altro farmaco per il sonno.
Bibliografia

