Le acque del Mediterraneo albergano molti geni di resistenza agli antibiotici che possono essere trasmessi ai batteri che causano malattie nell’uomo e nell’animale: in questo modo i batteri diventano resistenti alle terapie, per cui malattie infettive prima curabili con un dato antibiotico non lo sono più.
Uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità insieme alla Marina Militare Italiana mirava proprio a identificare la presenza di alcuni geni di resistenza agli antibiotici nelle acque marine, sia del bacino del Mediterraneo, sia dell’oceano. Nel Mediterraneo i prelievi di acqua marina erano fatti a circa 12 miglia nautiche dalla costa, quindi ben lontano dalle acque di scarico. Ogni campione prevedeva la raccolta di cinque litri d’acqua che dopo diverse filtrazioni erano congelati ed esaminati per la ricerca dei geni di resistenza agli antibiotici.
Si è così scoperto che i geni di resistenza ad alcuni degli antibiotici comunemente usati (betalattamici, sulfonamidi, tetracicline) sono praticamente ubiquitari e non solo nel Mediterraneo, dove hanno le concentrazioni maggiori, ma anche nelle acque oceaniche lontane dall’uomo, come nell’Artico.
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Batteri resistenti nei nostri mari
In pratica
Gli antibiotici arrivano alle acque marine da varie fonti come i reflui delle attività agricole, i rifiuti farmaceutici non smaltiti correttamente e le attività umane in genere. I batteri presenti nelle acque sono quindi sottoposti a una pressione selettiva per cui sviluppano una resistenza e i relativi geni, che possono essere poi trasferiti ad altri batteri che causano malattie. Ciò fa capire come la salute vada considerata in una visione globale, secondo l’approccio “One health” per cui la salute umana, quella animale e quella ambientale sono una cosa sola e si influenzano vicendevolmente.
Fondamentale è ridurre il più possibile l’uso di antibiotici (sia nell’uomo sia nell’animale da compagnia o da allevamento) limitandoli e smaltendoli correttamente, cioè portando i farmaci avanzati o scaduti in farmacia, buttandoli negli appositi contenitori. Più antibiotici si usano e gestiscono in maniera inappropriata e più i germi diventeranno pericolosamente resistenti.