Cefalosporine: antibiotici preziosi da usare con prudenza

29 Ago 2025

FOCUS: Antibiotico resistenza

Al centro del settimo Minidossier di COSIsiFA ci sono le cefalosporine, antibiotici che, in decenni di utilizzo clinico, hanno rivoluzionato il trattamento di molte infezioni grazie alla capacità di agire su batteri sia Gram positivi sia Gram negativi.
In Italia, le cefalosporine rappresentano il 14,1% degli antibiotici usati in ambito umano. Nel 2023 i consumi hanno registrato un aumento del 13,2% rispetto al 2022. A guidarne l’uso è il Sud, dove il ricorso a questi antibiotici resta molto alto, fino a cinque volte superiore al Nord.
Oggi ne conosciamo cinque generazioni, ognuna con un profilo di attività più ampio e maggiore resistenza agli enzimi batterici che inattivano gli antibiotici. Le più recenti, come la quinta generazione, sono efficaci contro ceppi multiresistenti come lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA).
Le nuove combinazioni con inibitori delle betalattamasi rappresentano un’arma contro le infezioni più difficili, ma richiedono un uso mirato e consapevole. L’uso inappropriato infatti favorisce lo sviluppo di ceppi batterici resistenti, come Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae produttori di enzimi inattivanti, che impongono il ricorso a molecole “di riserva”, più costose e con maggiori rischi per i pazienti.
Per questo, l’uso delle cefalosporine deve avvenire solo su prescrizione medica e seguendo attentamente le linee guida aggiornate, così da garantirne l’efficacia e limitare il rischio di resistenze.

Bibliografia

Minidossier COSIsiFA n. 7 agosto 2025. Cefalosporine di uso consolidato e di nuova generazione; https://infarmaco.it/wp-content/uploads/2025/08/M7_minidossier_cefalosporine_def.pdf Conflitti di interesse: