L’uso di gocce di atropina per rallentare la progressione della miopia nei bambini è stato proposto da qualche anno. La preoccupazione è che i possibili rischi superino i benefici, come indagato anche in questo articolo. Ora una ricerca condotta a Taiwan sembra fornire dati rassicuranti per quanto riguarda le possibili complicanze oculari più gravi a lungo termine, come cataratta, glaucoma o maculopatia.
Che cos’è l’atropina?
L’atropina è una sostanza naturale estratta dall’Atropa belladonna, usata sotto forma di collirio per dilatare le pupille. Oggi è impiegata dagli oculisti per esaminare il fondo dell’occhio e, a basse concentrazioni, per rallentare la progressione della miopia nei bambini e negli adolescenti.
La Società mondiale di oftalmologia pediatrica (WSPOS) ha inserito l’atropina tra gli interventi utili nel controllo della miopia, anche se il meccanismo protettivo preciso non è ancora del tutto chiarito (clicca qui per leggere la Dichiarazione di consenso sulla miopia del 2023).
Un gruppo di ricercatori di Taiwan si è chiesto se l’uso protratto nel tempo possa causare complicanze gravi per la vista.
Lo studio
I ricercatori hanno seguito per almeno 5 anni oltre un milione di bambini tra gli 8 e i 15 anni d’età. Tra gli oltre 600.000 bambini con miopia circa due terzi avevano ricevuto una prescrizione di atropina. I ricercatori hanno confrontato:
- i bambini miopi con quelli non miopi
- e, tra i miopi, coloro che usavano l’atropina rispetto a chi non la utilizzava.
Le complicanze oculari gravi (come cataratta, glaucoma o maculopatia) erano più frequenti nei bambini miopi rispetto ai non miopi (circa 1,5 casi ogni 10.000 bambini all’anno tra i miopi rispetto a 1 caso ogni 10.000 tra i non miopi) ma non c’erano differenze tra chi assumeva atropina e chi no.



