Sospendere la terapia antipsicotica iniziata in ospedale per controllare un delirium, frequente nel paziente anziano che si trova disorientato nella nuova realtà, sembra ridurre il rischio di riospedalizzazione e morte negli anziani.
A suggerirlo è uno studio di coorte statunitense che ha analizzato i dati di 27.424 ultrasessantacinquenni senza disturbi psichiatrici pregressi né uso precedente di antipsicotici. Tutti i partecipanti hanno ricevuto una prescrizione di antipsicotici per la gestione del delirium correlato al ricovero e di questi metà ha continuato la terapia dopo le dimissioni, mentre l’altra metà l’ha sospesa. L’obiettivo dello studio era capire se interrompere il trattamento potesse portare a esiti clinici più favorevoli rispetto alla prosecuzione.
Sospendere gli antipsicotici sembra la scelta più appropriata
A un follow up mediano di 180 giorni, chi ha interrotto la terapia dopo la dimissione aveva un rischio ridotto di andare incontro a eventi avversi rispetto a chi l’aveva continuata. In particolare, la sospensione dell’antipsicotico si associava a:
- un rischio minore di riospedalizzazione (hazard ratio 0,89, limiti di confidenza al 95% da 0,85 a 0,94)
- una riduzione di nuovi episodi di delirium (hazard ratio 0,87, limiti di confidenza al 95% da 0,79 a 0,96)
- meno accessi in Ponto soccorso o nuovi ricoveri (hazard ratio 0,77, limiti di confidenza al 95% da 0,67 a 0,90)
- un rischio ridotto di infezioni urinarie (hazard ratio 0,79, limiti di confidenza al 95% da 0,66 a 0,94)
- una mortalità per tutte le cause più bassa (hazard ratio 0,77, limiti di confidenza al 95% da 0,69 a 0,86).
Non sono state osservate differenze significative per altri eventi come casi di polmonite o ictus.