Si apre un possibile spiraglio per il trattamento della cachessia neoplastica.
Uno studio controllato e randomizzato di fase II ha valutato l’efficacia del ponsegromab, un anticorpo monoclonale umanizzato in 187 pazienti affetti da cancro in fase avanzata (40% con cancro del polmone non a piccole cellule, 32% con cancro del pancreas e 29% con cancro del colon-retto) e con cachessia.
La patogenesi della cachessia è complessa e non ancora chiarita, si è osservato però in molti di questi pazienti un aumento dei livelli di citochine proinfiammatorie, tra cui il fattore di crescita differenziativo 15 (GDF-15). La nuova molecola agirebbe proprio inibendo il GDF-15.
Nello studio i pazienti sono stati trattati con ponsegromab a dosi di 100, 200 o 400 mg oppure con un placebo, somministrati per via sottocutanea ogni 4 settimane per tre dosi. A distanza di 12 settimane dall’inizio della terapia i pazienti trattati avevano un incremento ponderale mediano significativamente maggiore rispetto a quelli del gruppo placebo, tanto più evidente quanto più alto era il dosaggio: +1,22 kg nel gruppo trattato con 100 mg di farmaco, +1,92 kg nel gruppo trattato con 200 mg, +2,81 kg nel gruppo trattato con 400 mg. Oltre al miglioramento nel peso corporeo, i pazienti trattati con la dose maggiore di ponsegromab riferivano anche una ripresa dell’appetito, e dell’attività fisica, con una riduzione dei sintomi cachettici rispetto al gruppo placebo. Per quanto riguarda la sicurezza, non sono state osservate differenze significative in termini di effetti avversi complessivi. Tuttavia, gli eventi avversi gravi si sono verificati nel 22-40% dei pazienti trattati con ponsegromab, rispetto al 24% nel gruppo placebo.
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In pratica
Dallo studio emerge un possibile ruolo del GDF-15 nello sviluppo della cachessia e un’opportunità terapeutica nel contrastarlo. Le fasi successive della ricerca dovranno confermare o meno l’efficacia e sicurezza su numeri più ampi di pazienti (prima di poter arrivare a una possibile commercializzazione) e anche valutare quanto l’effetto incida sulla qualità di vita, il parametro più importante nella condizione del malato di cancro in fase avanzata. Poiché lo studio è stato interamente sponsorizzato dall’azienda produttrice del farmaco occorre cautela nell’interpretare i risultati e promuovere anche studi indipendenti su questa nuova molecola.
Bibliografia
Groarke JD, Crawford J, et al. Ponsegromab for the tratment of cancer cachexia. New Engl J Med 2024 https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2409515 Conflitti di interesse: