Curarsi da soli con gli antibiotici non giova a nessuno

28 Mag 2025

FOCUS: Antibiotico resistenza

La cura fai da te con gli antibiotici è spesso praticata, ma sono più i rischi dei benefici per la singola persona, in più in questo modo si aumenta la diffusione di microbi resistenti ai farmaci. Nella maggior parte dei casi, essendo la terapia prescrivibile solo dal medico, si ricorre a scatole di antibiotici rimaste in casa e non finite, prescritte dal medico per qualche infezione precedente.

Un’abitudine assai diffusa

Ma quanto è diffusa questa abitudine? Una revisione sistematica degli studi sull’argomento pubblicati nella letteratura scientifica ne ha identificati una settantina che indagavano in varie regioni del mondo quanto fosse frequente l’uso di antibiotici senza chiedere prima un parere del medico.
Sono stati raccolti dati sui comportamenti di oltre 60.000 persone per scoprire che il 43% aveva fatto ricorso almeno una volta a un antibiotico per curare autonomamente i sintomi di una supposta infezione. Oltre al fatto che deve essere un medico a valutare la condizione clinica, a definire se in effetti è in atto un’infezione e a valutare quale può essere, anche attraverso gli esami, il germe in causa, la decisione di prendere un antibiotico senza chiedere al proprio medico o al farmacista rischia nella maggior parte dei casi di essere inappropriata e quindi inutile, se non rischiosa per i possibili effetti avversi o per il fatto che così si ritarda una diagnosi.

Chi prende antibiotici senza consultare il medico

L’abitudine di usare antibiotici senza chiedere al medico è risultata più diffusa nei Paesi meno avanzati (55% nell’Africa subsahriana), ma è frequente anche da noi in Europa (34,7% dei partecipanti).
L’analisi dei dati ha consentito di identificare quali fossero le persone più propense al fai da te con gli antibiotici e quali fossero le loro caratteristiche. È così emerso che più spesso si trattava di studenti, tanto che addirittura il 62,1% era ricorso a un antibiotico senza prima chiedere un parere medico; in particolare è più propenso a scegliere questa strada chi pensa di avere una buona conoscenza degli antibiotici, chi ha già usato un dato antibiotico in precedenza con soddisfazione per essere guarito e chi pensa che i sintomi attuali siano dovuti a una malattia lieve che non richiede quindi il parere di un medico.

In pratica

L’autocura è possibile in diverse condizioni e per i problemi di salute non gravi. Sovente il malato, anche per pregresse esperienze, è il primo a sapere come curarsi, ma ciò non è mai raccomandato quando si tratta di decidere se prendere un antibiotico per una sospetta infezione. Prima di prendere un antibiotico rimasto magari nell’armadietto dei medicinali di casa o consigliato e fornito da un parente o un amico che l’ha usato con successo in precedenza, bisogna sempre chiedere il parere del proprio medico. Sarà lui, dopo aver valutato i sintomi e visitato la persona a porre una diagnosi e a richiedere eventuali controlli o a decidere se è il caso o meno di iniziare una terapia antibiotica. La decisione autonoma di prendere un antibiotico pone solo rischi per chi assume il farmaco e comporta anche una diffusione delle resistenze batteriche, essendo il trattamento molte volte inappropriato e condotto con tempi e dosaggi non adeguati.

Bibliografia

Gshaw T, Yadeta T, et al. The global prevalence of antibiotic self-medication among the adult population: systematic review and meta-analysis. Syst Rev 2025; https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11863577/ Conflitti di interesse: