Dopo un intervento neurochirurgico non è detto servano gli antiepilettici

13 Giu 2025

FOCUS: Pediatria

Sebbene le linee guida internazionali sconsiglino la somministrazione preventiva dei farmaci antiepilettici nelle persone che non hanno mai avuto crisi epilettiche e che vengono sottoposti a un intervento di craniotomia, per esempio per l’asportazione di un tumore cerebrale, nella pratica clinica la prescrizione rimane frequente.
Un sondaggio rivolto a neurochirurghi italiani ha analizzato le modalità di utilizzo di questi farmaci nelle Unità di neurochirurgia pediatriche e per adulti.
Il questionario, composto da dieci domande, ha valutato l’uso degli antiepilettici sia in pazienti senza crisi dopo l’intervento sia in quelli che avevano avuto delle crisi epilettiche. Le domande riguardavano anche la scelta del farmaco, la tempistica di inizio, la sospensione della terapia e i principali fattori decisionali.

Che cosa è emerso dal sondaggio?

Più della metà dei neurochirurghi (52,1%) ha dichiarato di prescrivere regolarmente i farmaci antiepilettici anche in assenza di crisi, in contrasto quindi con le raccomandazioni. Questo probabilmente per una eccessiva cautela, temendo i rischi associati alle possibili crisi convulsive.
Il levetiracetam è stato il farmaco più utilizzato (oltre il 97% dei casi) e, in circa un caso su quattro, la terapia veniva mantenuta oltre i sei mesi. Solo il 5% dei neurochirurghi sospendeva il trattamento entro un mese. Risultato questo che sottolinea la necessità di una modifica dei comportamenti perché anche qualora si ritenesse efficace il ricorso agli antiepilettici, il rischio di avere convulsioni dopo un intervento è limitato di solito alla prima settimana dopo l’operazione ma poi si riduce, tanto da non richiedere un prolungamento della terapia, se non in casi particolari.

In pratica

L’uso preventivo di farmaci antiepilettici, in assenza di crisi, in previsione di un intervento neurochirurgico non è sostenuto da prove scientifiche e può esporre i pazienti – bambini e adulti – ai possibili effetti collaterali delle terapie, come alterazioni dell’umore, disturbi del comportamento o altri effetti che in età evolutiva potrebbero avere un impatto ancora più significativo.

Bibliografia

Pascarella A, Lanzo L, When the practice does not meet the evidence: an italian survey on the use of antiseizure medications in routine neurosurgery practice. Epilepsy Behav 2025; https://www.epilepsybehavior.com/action/showPdf?pii=S1525-5050%2825%2900162-3 Conflitti di interesse:
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