I farmaci per non bagnare il letto

6 Ott 2025

FOCUS: Pediatria

La perdita involontaria di urina durante il sonno, in termine tecnico l’enuresi notturna, è un problema frequente nei bambini, ma possibile anche nell’adulto. Non è una condizione grave e nella maggior parte dei casi tende a risolversi da sola con la crescita, ma può avere conseguenze psicologiche e sociali rilevanti: il bambino può sentirsi in imbarazzo, avere difficoltà con i coetanei e ridurre la propria autostima.
Quando il problema è ricorrente e crea disagio, le linee guida consigliano di valutare, oltre alle misure comportamentali, tra cui anche l’uso di sistemi di allarme che svegliano il bambino quando inizia a bagnarsi in modo che vada in bagno, una terapia farmacologica con desmopressina, farmaco usato per questa indicazione a partire dagli anni Settanta. Due revisioni sistematiche della letteratura scientifica hanno valutato efficacia e sicurezza di questo farmaco, sia da solo sia in associazione con altri interventi.

Desmopressina: i risultati degli studi

Dagli studi è emerso che la desmopressina:

  • rispetto al placebo (una sostanza priva di attività terapeutica somministrata come confronto) riduce il numero di notti bagnate a settimana e parallelamente aumenta la probabilità di avere due settimane consecutive senza episodi di enuresi notturna
  • ha la medesima efficacia dei sistemi di allarme
  • associata ad altri farmaci (gli anticolinergici), che rilassano la vescica permettendole di contenere più urina, può aumentare le probabilità di notti completamente asciutte. Non è chiaro perrò se il problema si ripresenti dopo la sospensione della cura.

Perché i bambini soffrono di enuresi notturna

Le cause per cui un bambino non trattiene le urine di notte durante il sonno possono essere diverse: una produzione eccessiva di urina durante la notte per avere bevuto molto la sera prima di coricarsi, una vescica che si contrae troppo presto rispetto al contenuto di urina, quando non è quindi ancora piena, o la difficoltà a percepire lo stimolo di svegliarsi quando è piena per alzarsi e andare in bagno. Non va dimenticato inoltre che l’enuresi notturna può manifestarsi anche in occasione di un periodo stressante come la nascita di un fratellino, l’inizio della scuola oppure in generale un difficile periodo in famiglia.
Gli interventi non farmacologici
Alcune semplici abitudini, su cui si può facilmente intervenire, possono aiutare a ridurre la probabilità di bagnare il letto durante il sonno:

  • limitare le bevande prima di andare a dormire
  • mantenere un regolare svuotamento intestinale
  • evitare nel pomeriggio bevande gassate o contenenti caffeina
  • svuotare la vescica prima di andare a letto.

In pratica

Se il bambino bagna il letto è importante non colpevolizzarlo né farlo vergognare: non è colpa sua e accade a molti coetanei. È importante piuttosto rassicurarlo e spiegargli che ci sono molti modi per affrontare e risolvere la situazione. È utile comunque parlare con il pediatra per decidere se ricorrere a un allarme notturno o a una terapia farmacologica: sarà il medico a fornire il consiglio adeguato caso per caso.

Bibliografia

Hahn D, Stewart F, et al. Desmopressin for nocturnal enuresis in children. Cochrane Database Syst Rev 2025; https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40728007/ Conflitti di interesse:
Zhai , Zhang Y, et al. Pharmacological treatment of pediatric nocturnal enuresis: a systematic review and network meta-analysis. Pediatr Nephrol 2025; https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40272475/ Conflitti di interesse:
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