I farmaci stimolanti aumentano il rischio di psicosi nel bambino con ADHD?

11 Dic 2025

FOCUS: Pediatria

Negli ultimi anni, anche in Italia, il ricorso ai farmaci stimolanti per trattare il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD) è in crescita. L’ultimo rapporto OsMed (il documento annuale dell’Agenzia Italiana del Farmaco che analizza l’uso dei farmaci nella popolazione italiana) segnala un aumento significativo delle prescrizioni, soprattutto nei bambini e negli adolescenti. Proprio per questo motivo si discute sempre più spesso della loro sicurezza nel lungo periodo.
Uno degli aspetti più delicati riguarda la possibile comparsa di sintomi psicotici (come allucinazioni o pensieri non realistici) o di disturbi dell’umore importanti, come il disturbo bipolare a seguito della terapia con farmaci stimolanti. Si tratta di effetti non frequenti, di cui però, data la gravità, è importante conoscere la frequenza per garantire un uso appropriato dei farmaci.
È stata così condotta un’analisi su oltre 390.000 ragazzi e ragazze con ADHD in trattamento con farmaci stimolanti (amfetamine).

Gli effetti di amfetamine e metilfenidato

Lo studio ha confrontato il rischio di psicosi o disturbi gravi dell’umore associato all’uso delle due categorie di farmaci più usate nell’ADHD: le amfetamine e il metilfenidato, quest’ultimo il principio attivo più utilizzato in Italia per questa condizione.
La comparsa di una psicosi è risultata un evento raro che interessava comunque circa il 3% dei trattati, con un rischio significativamente maggiore con le amfetamine rispetto al metilfenidato. Questi risultati non dimostrano per ora che le amfetamine usate per l’ADHD causino la psicosi, in quanto gli studi disponibili non permettono di stabilire un rapporto di causa-effetto. Tuttavia indicano che la comparsa di sintomi psicotici è possibile, anche se rimane un evento raro.

 

In pratica

È importante controllare attentamente ragazzi e ragazze che iniziano una terapia con stimolanti come cura per l’ADHD e monitorare eventuali cambiamenti del comportamento. I farmaci stimolanti restano un trattamento efficace per molti bambini e adolescenti con questa malattia, tuttavia se durante la terapia compaiono cambiamenti insoliti nel comportamento, pensieri strani, paura improvvisa o difficoltà nel sonno, è bene parlarne con il pediatra, che deciderà se e come modificare il trattamento. È in ogni caso importante seguire le indicazioni del medico (vedi anche la news Scarsa aderenza alla terapia nei bambini iperattivi)

Bibliografia

Salazar de Pablo G, Aymerich C, et al. Occurrence of psychosis and bipolar disorder in individuals with attention-deficit/hyperactivity disorder treated with stimulants: a systematic review and meta-analysis. JAMA Psychiatry 2025; https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40900605/ Conflitti di interesse:
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