In studio un vaccino intranasale contro il virus respiratorio sinciziale

24 Ott 2025

FOCUS: Pediatria

Il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (RSV) è già disponibile, con iniezione intramuscolare, per l’adulto, ma si attende una formulazione che sia adottabile anche nel bambino, nel quale attualmente si ricorre, per contrastare il rischio di malattia, alla somministrazione di un anticorpo monoclonale alla nascita.
È in fase di studio un nuovo vaccino contro l’RSV che si può somministrare per via intranasale e che è stato sperimentato nei bambini tra i 6 e i 18 mesi dalla nascita.

Il virus respiratorio sinciziale

Il virus respiratorio sinciziale è una delle cause più comuni di infezioni respiratorie nei bambini piccoli, soprattutto nei primi due anni di vita. Può causare bronchioliti e polmoniti che, nei casi più gravi, richiedono il ricovero ospedaliero, in particolare dei lattanti. È quindi importante avere a disposizione vaccini e farmaci che possano ridurre il rischio di ammalarsi in questa fascia d’età.
Il vaccino attualmente disponbile in commercio in Italia è consigliato e utilizzabile solo nell’adulto e in particolare alle donne in gravidanza per proteggere il nascituro e alle persone anziane che sono più a rischio perché fragili (per conoscere le strategie di prevenzione attualmente raccomandate leggi anche la news Le raccomandazioni dell’OMS per proteggere i neonati dal virus respiratorio sinciziale). Manca quindi una formulazione pediatrica che sia efficace e sicura per i bambini, specie i neonati, che devono essere protetti. Per questo attualmente si somministra loro alla nascita un anticorpo monoclonale che blocca la capacità del virus di legarsi alle cellule (leggi anche la news Un anticorpo monoclonale contro il virus respiratorio sinciziale).

Il nuovo vaccino intranasale

Per offrire una protezione più duratura, i ricercatori stanno studiando un nuovo vaccino somministrato per via nasale, capace di stimolare una risposta immunitaria naturale, senza causare la malattia. Attualmente il vaccino si trova nella fase I/II della sperimentazione clinica, cioè nelle fasi iniziali della ricerca che servono a valutarne la sicurezza e la risposta del sistema immunitario. Solo in una fase successiva (fase III) verrà verificata la sua efficacia nel prevenire le infezioni da RSV in un numero più ampio di bambini.

I risultati

Lo studio, condotto oltreoceano, ha coinvolto 180 bambini di età compresa tra i 6 e i 18 mesi. I piccoli hanno ricevuto due dosi del vaccino o un placebo e sono stati seguiti nel tempo per verificare anzitutto eventuali reazioni avverse e successivamente la capacità del vaccino di stimolare la produzione di anticorpi diretti contro il virus.
Il vaccino è stato ben tollerato: le reazioni osservate (come naso che cola, sonnolenza o irritabilità) sono state lievi e simili a quelle del gruppo che aveva preso un placebo.
Sul piano dell’efficacia, dopo la vaccinazione i bambini anno avuto un aumento significativo degli anticorpi contro il virus, fatto che fa presupporre una sua attività protettiva nei confronti dell’infezione. Occorre però sottolineare che lo studio è stato sponsorizzato dall’azienda produttrice del vaccino e l’interpretazione dei risultati potrebbe quindi essere influenzata dai conflitti d’interesse.

In pratica

In attesa di nuove strategie di profilassi è importante che le donne in gravidanza si vaccinino contro il virus respiratorio sinciziale la 24ª e la 36ª settimana di gestazione e che al neonato venga somministrato alla nascita l’anticorpo monoclonale che ostacola l’azione dell’RSV. Prima che il vaccino intranasale dedicato ai bambini sia disponibile sul mercato occorre ancora tempo, necessario per studiare la sua efficacia e sicurezza.

Bibliografia

Idoko O, Vargas S, et al. Live-attenuated intranasal RSV vaccine in infants and toddlers. N Engl J Med 2025; https://evidence.nejm.org/doi/pdf/10.1056/EVIDoa2500026 Conflitti di interesse:
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