Tra i tanti problemi sanitari negli scenari di guerra, non va sottovalutata la crescente segnalazione di infezioni dovute a batteri resistenti agli antibiotici e per questo difficilmente curabili.
A lanciare un grido di allarme dalle pagine di una rivista scientifica è l’Associazione umanitaria Medécins Sans Frontières (MSF), presente sul territorio sia a Gaza sia in Ucraina e in molte altre parti del mondo. In un editoriale i medici dell’Associazione sottolineano come i disastri naturali, le guerre e il vivere in condizioni di sovraffollamento e povertà siano tutte condizioni che favoriscono l’insorgenza di resistenze nei germi.
Per fare un esempio a Gaza il 60-70% di una particolare specie di stafilococchi (lo stafilococco aureo) è resistente agli antibiotici comunemente usati, se quindi causa un’infezione grave questa è difficilmente controllabile.
Le difficoltà sul campo sono molteplici, non è facile infatti in situazioni d’emergenza avere a disposizione gli antibiotici necessari e decidere quali siano le condizioni più appropriate per usarli. Se a ciò si aggiunge la mancanza di laboratori di microbiologia per identificare e tipizzare i germi responsabili delle infezioni, si capisce quanto possa essere alta la mortalità in questi casi.
Per ovviare a questa difficoltà in Ucraina l’OMS ha donato quanto necessario per l’attività di 24 laboratori di microbiologia, realizzati per lo più vicino alla linea del fronte di guerra per curare i feriti con infezioni nella maniera più appropriata.
I medici di MSF sottolineano come da un quarto a un quinto delle spese della loro Associazione per l’acquisto di farmaci riguardi proprio gli antibiotici, ma se questi diventano un’arma spuntata per il diffondersi della antibiotico resistenza si tratta di soldi che possono avere una scarsa ricaduta diretta per la salute delle persone.
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La resistenza agli antibiotici negli scenari di guerra
FOCUS: Antibiotico resistenza
In pratica
Tutte le organizzazioni umanitarie che lavorano in situazioni di guerra o di povertà estrema dovrebbero avere un piano per la gestione appropriata degli antibiotici (quella che in inglese si chiama antimicrobial stewardship), mentre l’OMS, le altre Agenzie internazionali e i governi dei vari Paesi ricchi dovrebbero investire più risorse per fornire ai Paesi che ne hanno bisogno strutture e materiali per ridurre la diffusione dei batteri resistenti nelle popolazioni disagiate.
Bibliografia
The role of humanitarian actors in global governance for AMR. Lancet Global Health 2024; https://www.thelancet.com/journals/langlo/article/PIIS2214-109X(24)00319-X/fulltext Conflitti di interesse: