L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le prime indicazioni ufficiali per proteggere i neonati dal virus respiratorio sinciziale, uno dei principali responsabili di bronchiolite e polmonite nei bambini sotto i 5 anni d’età.
Questo virus, noto con l’acronimo RSV, è molto comune e nella maggior parte dei casi provoca sintomi lievi, simili a quelli di un raffreddore. Tuttavia, nei neonati e nei bambini piccoli può essere causa di forme gravi di malattia, tali da richiedere il ricovero d’urgenza in ospedale e, in alcuni casi, il supporto respiratorio.
Si stima che ogni anno, nel mondo, il virus causi oltre 100.000 decessi e più di 3,6 milioni di ricoveri tra i bambini piccoli, ragione per cui la prevenzione è una tappa fondamentale.
Vaccino e anticorpo monoclonale: le due soluzioni raccomandate dall’OMS
L’OMS raccomanda due strumenti efficaci per proteggere i neonati dall’infezione:
- un vaccino per le future mamme, da somministrare tra la 24ª e la 36ª settimana di gravidanza. Questo vaccino consente di trasferire anticorpi al bambino prima della nascita, offrendo protezione fin dai primi giorni di vita
- un anticorpo monoclonale (nirsevimab), da somministrare direttamente al neonato alla nascita. Garantisce una protezione di almeno 5 mesi, cioè per tutto il periodo in cui il rischio di malattia è più alto. Per saperne di più leggi anche quest’altra notizia che abbiamo pubblicato sul nostro portale InFarmaco: “Un anticorpo monoclonale contro il virus respiratorio sinciziale”.
La situazione in Italia
In Italia negli ultimi anni sono state adottate misure per proteggere i neonati dal virus respiratorio sinciziale.
Dalla stagione 2024-2025, le Regioni italiane hanno avviato un programma di prevenzione rivolto a tutti i bambini nati tra ottobre e marzo, periodo in cui il virus circola di più. È inoltre disponibile in Italia il vaccino per le donne in gravidanza, approvato in Europa nel 2023, da somministrare come detto tra la 24ª e la 36ª settimana, per proteggere il bambino già alla nascita.