Nelle persone con mieloma multiplo indolente ad alto rischio di progressione, la somministrazione sottocutanea di daratumumab, anticorpo monoclonale anti-CD38, sembra associarsi alla riduzione del rischio di evoluzione verso il mieloma multiplo attivo e a un miglioramento della sopravvivenza globale.
È quanto emerge da uno studio multicentrico internazionale controllato e randomizzato di fase 3 che ha arruolato 390 pazienti con mieloma multiplo indolente ad alto rischio di progressione. I partecipanti sono stati assegnati a uno di due gruppi: il primo ha ricevuto daratumumab in monoterapia per un massimo di 36 mesi, il secondo è stato sottoposto a sorveglianza attiva senza trattamento farmacologico, in linea con le attuali linee guida internazionali.
Quali sono i risultati dello studio?
A cinque anni dall’inizio del trattamento:
- non ha sviluppato mieloma multiplo sintomatico il 63,1% dei pazienti trattati con l’anticopo, rispetto al 40,8% nel gruppo di controllo
- il rischio di progressione o morte è risultato ridotto del 51% nel gruppo trattato (hazard ratio 0,49, p<0,001)
- la sopravvivenza globale è risultata superiore nel gruppo daratumumab (93,0% rispetto a 86,9%).
Sul piano della sicurezza nei trattati con il farmaco si sono verificati eventi avversi gravi (grado 3 o 4) nel 40,4% dei casi rispetto al 30% del gruppo di controllo, principalmente ipertensione e infezioni respiratorie, ma con una bassa incidenza di interruzioni del trattamento (5,7%).
I risultati sembrano incoraggianti, tuttavia, è opportuno sottolineare che lo studio è stato finanziato, progettato e in parte condotto dall’azienda produttrice del farmaco e i risultati vanno quindi interpretati con cautela per i possibili conflitti d’interesse.
Quale è il meccanismo d’azione del daratumumab?
Il daratumumab è un anticorpo monoclonale umano di classe IgGκ diretto contro CD38, una glicoproteina transmembrana altamente espressa sulle plasmacellule neoplastiche e per questo già utilizzato nel mieloma multiplo attivo. Il farmaco induce la morte delle cellule mielomatose attraverso diversi meccanismi, tra cui:
- citotossicità complemento-dipendente
- citotossicità cellulo-mediata anticorpo-dipendente
- fagocitosi cellulare anticorpo-dipendente
- apoptosi.
(Per ulteriori dettagli si veda anche la Scheda tecnica)