Neve artificiale con antibiotici e batteri?

29 Dic 2025

FOCUS: Antibiotico resistenza

Si avvicinano le Olimpiadi invernali e con esse l’uso della neve artificiale per garantire che le gare di sci possano svolgersi in condizioni ottimali.
L’innevamento artificiale ha un impatto negativo sull’ambiente, ma finora nessuno si era dato la briga di valutare il ruolo degli impianti di produzione della neve artificiale nel contribuire alla diffusione nell’ambiente di antibiotici, di batteri resistenti agli antibiotici e dei geni di resistenza agli antibiotici.

La produzione della neve artificiale

La produzione della neve artificiale è strettamente dipendente dalla disponibilità di acqua e per lo più dalla presenza di temperature sufficientemente basse per arrivare alla cristallizzazione.
L’acqua che viene utilizzata può giungere da bacini costruiti ad hoc, cui attingere al momento del bisogno, oppure essere prelevata da acque correnti.
L’ecofarmacovigilanza ha insegnato che nelle acque si ritrovano molti antibiotici smaltiti in maniera scorretta o che, attraverso l’eliminazione dall’organismo, sono arrivati alle acque refluee. In queste acque si ritrovano anche microbi resistenti agli antibiotici e geni che conferiscono loro la resistenza leggi anche le News “Antibiotici e resistenza nelle acque dei poli” e “Acqua potabile e batteri resistenti agli antibiotici“. Ci si può quindi chiedere se l’innevamento artificiale, che fa uso delle acque, contribuisca a questa ampia diffusione.

Lo studio nelle stazioni sciistiche

Un gruppo di ricercatori polacchi ha pensato di analizzare il ruolo dell’innevamento artificiale nella disseminazione degli antibiotici, dei batteri resistenti e dei geni di resistenza. Ha così analizzato l’acqua impiegata per produrre la neve artificiale in undici stazioni sciistiche diverse per collocazione, per vicinanza a strutture sanitarie e per modalità di approvvigionamento dell’acqua.
I risultati indicano che:

  • ceppi di Escherichia coli erano presenti in tutte le acque utilizzate per produrre la neve, anche se la loro concentrazione diminuiva una volta sottoposta l’acqua al processo di produzione della neve
  • nelle acque erano presenti tracce di diversi antibiotici (in tutto 14 diversi) in maniera variabile, con concentrazioni maggiori se nelle vicinanze c’era una struttura sanitaria
  • la resistenza agli antibiotici dei germi isolati era frequente
  • sono stati individuati geni di resistenza agli antibiotici nella maggior parte dei campioni esaminati.

In pratica

Lo studio suggerisce che gli impianti di innevamento artificiale possono contribuire alla diffusione dell’antimicrobico resistenza nell’ambiente. I dati raccolti indicano che laddove ci sono bacini di acqua dedicati alla produzione della neve artificiale il numero di batteri resistenti è minore, mentre è più alto se si utilizzano acque correnti.

Bibliografia

Stankiewicz K, Boroń P, et al. Is our winter experience safe? Micropollutant risks for artificial snowing. Science Totale Environment 2025; https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S004896972500511X Conflitti di interesse:
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