Nel quarto numero dei Minidossier di COSIsiFA si parla di penicilline, tra gli antibiotici più prescritti nel nostro Paese, soprattutto nelle fasce più vulnerabili della popolazione e nei contesti ospedalieri, nonostante la crescente minaccia della resistenza batterica.
I dati OsMed dell’Agenzia Italiana del Farmaco del 2023 parlano chiaro: le penicilline, spesso in associazione con gli inibitori delle betalattamasi (farmaci che demoliscono gli enzimi prodotti da alcuni batteri per resistere agli antibiotici), sono al primo posto per consumo, rappresentando da sole un terzo degli antibiotici utilizzati negli ospedali, seguite dalle cefalosporine di terza generazione, un’altra classe di antibiotici simili.
La resistenza alle penicilline e i nuovi sforzi per arginarla
Questo ampio impiego, se indica un’efficacia di massima di questi antibiotici, ha però un rovescio della medaglia: l’aumento della resistenza batterica. La pressione selettiva esercitata dall’uso, e spesso dall’abuso, di questi farmaci ha favorito la diffusione di ceppi batterici resistenti, in grado di contrastare l’azione delle penicilline. Un fenomeno che mette a rischio la capacità di trattare efficacemente anche le infezioni più comuni, con un impatto diretto su morbilità e mortalità.
Il dossier non si limita a fotografare la situazione attuale, ma esplora anche le risposte della ricerca, come lo sviluppo di nuovi derivati delle penicilline e le strategie in atto per contenere la diffusione della resistenza.