Perché alcune persone non vogliono prendere le statine?

24 Lug 2025

FOCUS: Cronicità e polifarmacoterapia

Le statine sono una pietra angolare della riduzione del rischio cardiovascolare, grazie alla loro azione di riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue. In particolare sono importanti nelle persone che hanno già avuto un evento cardiovascolare e sono quindi a rischio di averne uno successivo. Tuttavia, il rifiuto della loro assunzione da parte di pazienti ad alto rischio è un fenomeno piuttosto frequente. Al riguardo è importante distinguere tra non accettazione di una terapia e la non aderenza al trattamento: nel primo caso, la persona rifiuta di iniziare la terapia, mentre nel secondo, interrompe il trattamento dopo averlo già avviato o prende meno farmaco rispetto a quello prescritto dal medico, spesso a causa della comparsa di effetti collaterali.
Uno studio di coorte condotto negli Stati Uniti ha cercato di approfondire le motivazioni del rifiuto alla terapia con statine, analizzando le risposte fornite da circa cinquecento pazienti ad alto rischio cardiovascolare (affetti cioè da malattia aterosclerotica o diabete o con colesterolo LDL ≥ 190 mg/dl) che hanno deciso di non seguire la raccomandazione medica di iniziare una terapia con statine.

Le ragioni principali del rifiuto

Il rifiuto delle statine è stato motivato in vario modo:

  • nella maggior parte dei casi (51,5%) è stata indicata la preferenza per modifiche dello stile di vita che possono ridurre il rischio cardiovascolare (fare attività fisica, non fumare, avere una dieta appropriata). Queste persone vogliono cercare di ridurre il rischio con la dieta e l’esercizio fisico piuttosto che usare un farmaco
  • al secondo posto per frequenza (19,1%) c’era un’avversione generale a prendere farmaci, non specifica quindi rispetto alle statine
  • al terzo posto (17,1%) il fatto che la persona stava già prendendo molti farmaci (polifarmacoterapia) e non voleva aggiungerne un altro
  • infine, in una minoranza dei casi (10,9%) c’era il timore degli effetti collaterali legati alla terapia.

Più in generale, le ragioni del rifiuto alla terapia erano fortemente influenzate dall’esperienza clinica personale, sia passata sia presente. Il carico di farmaci già in uso gioca infatti un ruolo cruciale: chi assume più farmaci è statisticamente più propenso a rifiutare l’aggiunta delle statine. Inoltre, lo studio ha rilevato che ogni precedente reazione avversa a un qualsiasi farmaco aumentava del 13% la probabilità di rifiutare le statine, segno di quanto il vissuto della persona condizioni la fiducia nelle terapie.

In pratica

Se si hanno perplessità sull’iniziare una terapia con statine raccomandata dal medico, è importante confrontarsi con il medico stesso, senza escludere a priori la possibilità di iniziarla, perché le statine offrono benefici fondamentali nella prevenzione di infarti e ictus nelle persone ad alto rischio. D’altra parte, è essenziale che gli operatori sanitari ascoltino e affrontino i dubbi dei pazienti, fornendo informazioni chiare sui benefici e sui rischi della terapia, così da consentire loro scelte più consapevoli.

Bibliografia

Xie M, Martin S, et al. Reasons for non-acceptance of statin therapy by patients at high cardiovascular risk. Sci Rep 2025; https://www.nature.com/articles/s41598-025-01930-2 Conflitti di interesse:
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