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Newsletter n. 35

Apriamo la settimana con il nuovo Minidossier di COSIsiFA sulle cefalosporine, che in Italia rappresentano oltre il 14% degli antibiotici usati in ambito umano. Una risorsa preziosa, da usare con prudenza per evitare l’impiego precoce di molecole di riserva, più costose e associate a maggiori rischi. Rimanendo in tema di antibiotico resistenza, uno studio spagnolo segnala che i casi di infezioni da batteri multiresistenti nel Paese sono diminuiti dal 2019 al 2023, a fronte però di un aumento dei decessi. Poi due buone notizie dall’oncologia: la prima riguarda il tumore al polmone non a piccole cellule, contro cui l’acido acetilsalicilico potrebbe ridurre il rischio di metastasi cerebrali; la seconda riguarda il melanoma, in cui è possibile ripetere l’immunoterapia anche se il primo trattamento non ha avuto successo. Chiudiamo con gli anziani con frattura d’anca in polifarmacoterapia: rivedere le terapie aiuta a ridurre prescrizioni inappropriate e complicanze, ma non sembra incidere direttamente su ricoveri e mortalità.
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Newsletter n. 34

Questa settimana ci concentriamo sui più piccoli. Uno studio coreano segnala che i bambini con asma hanno un rischio maggiore di fratture se usano il cortisone per via inalatoria per controllare la malattia. Guardando al futuro, per ridurre il ricorso ai farmaci serve una prevenzione efficace. Parliamo poi di otite media acuta, molto frequente sotto i tre anni d’età: secondo le principali società scientifiche pediatriche italiane, l’antibiotico va riservato ai casi gravi o che non guariscono spontaneamente entro due o tre giorni. Chiudiamo con la chemioterapia: uno studio francese suggerisce che, nella terapia di mantenimento della leucemia mieloide acuta dell’adulto, si può dimezzare la dose di citarabina, così da ridurre gli effetti collaterali senza compromettere la prognosi.
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Newsletter n. 33

Questa settimana diamo spazio all’oncologia e alle criticità legate ai farmaci oncologici. Una ricerca ha messo in evidenza che le donne sono ancora troppo poco rappresentate negli studi su questi farmaci e che persino la ricerca sui tumori tipicamente femminili resta sottofinanziata. Discorso analogo vale per i bambini: la maggior parte delle terapie oncologiche usate in questa popolazione deriva da farmaci studiati sugli adulti e solo adattati all’età pediatrica, perché quelli sviluppati specificamente per i più piccoli sono ancora pochi. Parliamo infine di polmonite batterica segnalando uno studio dal quale emerge che, nelle forme con forte componente infiammatoria, aggiungere un corticosteroide alla terapia antibiotica riduce la mortalità.
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Newsletter n. 32

Questa settimana diamo spazio alla pediatria. Parliamo di inibitori di pompa protonica e dell’uso sempre più frequente tra i bambini, anche se non privo di rischi. Restando in tema di sicurezza dei medicinali analizziamo i pericoli legati alla manipolazione dei farmaci per bocca, come la divisione o la dispersione delle compresse, pratiche ancora molto diffuse che non garantiscono però dosaggi adeguati della terapia. In ambito oncologico, sottolineiamo l’importanza di concludere i cicli di chemioterapia in caso di tumore al pancreas, decisivi per allungare la sopravvivenza. Parliamo anche di inibitori delle tirosin chinasi, farmaci che hanno rivoluzionato il trattamento della leucemia mieloide cronica, pur con eventi avversi da monitorare. Chiudiamo con una notizia promettente nel contrasto antibiotico resistenza: nuove molecole antimicrobiche, i peptidi, potrebbero presto essere disponibili.
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Newsletter n. 31

Apriamo la settimana con un’importante novità: è online il primo corso di formazione a distanza del progetto COSIsiFA, dedicato alla revisione della terapia e alla deprescrizione nell’anziano. Il corso è gratuito e aperto a tutti gli operatori sanitari delle Regioni aderenti all’iniziativa. Per le notizie dalla letteratura scientifica segnaliamo anzitutto uno studio sugli effetti a lungo termine della chemioterapia. In ambito pediatrico, un’indagine italiana ha analizzato l’uso dei farmaci che sospendono lo sviluppo puberale, rilevando che possono aiutare gli adolescenti a riflettere con maggiore serenità sulla propria identità di genere, ma il cui impiego richiede un’attenta valutazione di benefici e rischi. Chiudiamo con il consueto focus sull’antibiotico resistenza: oggi, in molti casi, è possibile ridurre la durata della terapia con gli antibiotici senza comprometterne l’efficacia. Come emerge da uno studio lombardo, però, il fenomeno non riguarda solo l’uomo, ma è alimentato anche da serbatoi animali come i gatti randagi che possono ospitare batteri resistenti.
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