L’associazione ipilimumab più nivolumab come trattamento di seconda linea in caso di ricomparsa di un melanoma che sembrava in remissione è una scelta praticabile. L’uso dei due farmaci è considerato l’approccio di prima linea nel caso di un melanoma in fase avanzata, ma possono essere usati qualora il tumore dia nuovamente segno di sé?
Lo studio olandese
Cerca di rispondere a questa domanda uno studio olandese che retrospettivamente ha valutato 3.759 pazienti con melanoma in fase avanzata che avevano ricevuto in prima istanza l’accopiata ipilimumab-nivolumab o il solo ipilimumab, 73 dei quali a seguito della ricomparsa del tumore sono stati trattati nuovamente con i due farmaci. Si è osservata una risposta al trattamento nel 36,1% dei pazienti che avevano ricevuto in passato l’associazione dei due farmaci e nel 40,0% di quelli che erano stati trattati con il solo ipilimumab. La sopravvivenza mediana libera da malattia era complessivamente bassa (2,8 mesi) ma arrivava a 18,4 mesi per coloro che rispondevano alla terapia riproposta. Va sottolineato che 15 pazienti che non avevano risposto alla somministrazione in prima linea di ipilimumab più nivolumab hanno invece risposto alla risomministrazione dei due farmaci, mentre pazienti che avevano ben risposto al primo trattamento non lo hanno fatto al successivo.
L’efficacia non era scevra di eventi avversi associati ai farmaci, di grado 3 o superiore, verificatisi nel 40% dei casi.