È sempre più frequente, specie nelle persone anziane che convivono con diverse malattie croniche, l’assunzione quotidiana di molti farmaci.
Questa situazione, nota come polifarmacoterapia, si verifica quando si prendono cinque o più medicinali al giorno. Sebbene in molti casi questi farmaci siano tutti necessari, questa condizione non è priva di rischi, tra cui interazioni farmacologiche potenzialmente pericolose ed eventi avversi. Tra le conseguenze più gravi c’è l’insufficienza renale acuta, una condizione caratterizzata da un rapido e improvviso declino della funzionalità renale che richiede il ricovero in ospedale e può aumentare il rischio di morte.
Polifarmacoterapia e insufficienza renale acuta: che cosa dicono gli studi
Per comprendere meglio il legame tra polifarmacoterapia e insufficienza renale acuta, è stata condotta una revisione sistematica della letteratura scientifica che ha analizzato i risultati dei principali studi disponibili sull’argomento.
Nel complesso, sono stati identificati 10 studi che hanno coinvolto oltre 300.000 adulti che facevano uso di almeno cinque farmaci al giorno. Dai dati è emerso che il 18% delle persone in trattamento con più farmaci ha avuto un episodio di insufficienza renale acuta. Il rischio di sviluppare questa temibile condizione tendeva ad aumentare in relazione a:
- il numero di farmaci assunti
- l’uso combinato di più farmaci cardiovascolari
- l’assunzione di farmaci potenzialmente tossici per il rene
- la presenza di un’insufficienza renale cronica
- la fragilità fisica
- il ricovero in terapia intensiva.