È capitato a chiunque, a seguito di un intervento dal dentista, di ricevere la prescrizione di un antibiotico, che dovrebbe essere sempre fatta nel rispetto delle linee guida.
Ma quanto è frequente l’uso degli antibiotici in odontoiatria? La domanda non è banale perché bisogna ricordare che l’uso eccessivo o non appropriato degli antibiotici favorisce la comparsa di batteri loro resistenti e quindi di infezioni sempre più gravi e difficili da curare.
Uno studio internazionale ha raccolto i dati di prescrizione in 12 Paesi (Inghilterra, Brasile, Germania, Croazia, Norvegia, Corea del Sud, Scozia, Svezia, Giappone, Belgio, Australia e Kosovo) di quattro continenti. Si scopre così che c’è una notevole variabilità tra i vari Paesi sia nella frequenza dell’uso degli antibiotici (mentre dovrebbero esserci indicazioni condivise al riguardo) sia nella scelta del tipo di antibiotico consigliato dal dentista anche in base al tipo di germi più frequenti in un determinato ambiente.
Nello studio non è stata presa in considerazione l’Italia.
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Quanto spesso prescrivono un antibiotico i dentisti?
FOCUS: Antibiotico resistenza
In pratica
Bisogna prendere coscienza del fatto che il ricorso a un antibiotico va fatto solo in base alla prescrizione del medico o, in questo caso, dell’odontoiatria e che a sua volta quest’ultimo deve seguire le raccomandazioni delle linee guida, evitando di prescrivere il farmaco quando non strettamente necessario. Solo così si potrà cercare di arginare una vera e propria epidemia, qual è quella della resistenza dei batteri agli antibiotici oggi disponibili, epidemia che secondo l’OMS potrebbe essere responsabile di oltre un milione di morti nel non lontano 2050.
Bibliografia
Mapping worldwide antibiotic use in dental practices: a scoping review. Antibiotics 2024; https://www.mdpi.com/2079-6382/13/9/859 Conflitti di interesse: 
