Rivedere la terapia nei pazienti con frattura dell’anca aiuta

26 Ago 2025

FOCUS: Cronicità e polifarmacoterapia

Nelle persone anziane che subiscono una frattura dell’anca, il percorso di cura è spesso complesso, tra chirurgia e riabilitazione. A complicare il quadro c’è il fatto che questi pazienti assumono spesso molti farmaci per altre malattie e, dopo l’incidente, le prescrizioni possono aumentare ulteriormente, condizionando anche il rischio di cadute successive.
Per controllare il dolore, prevenire le complicanze chirurgiche e trattare malattie concomitanti, si ricorre spesso a farmaci antidolorifici, anticoagulanti, antibiotici e altri ancora. Si entra così facilmente nella polifarmacoterapia, una condizione che, pur talvolta necessaria, può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Un carico di farmaci troppo elevato infatti aumenta il rischio di interazioni pericolose, effetti collaterali e nuove cadute.

Perché la revisione dei farmaci è importante

Rivedere la terapia farmacologica in questi pazienti non dovrebbe essere un’opzione, ma un passaggio necessario per capire, insieme al medico, se e quali farmaci sospendere o sostituire, mantenendo solo quelli realmente utili e sicuri.
Per valutare i benefici di questo intervento negli anziani con frattura dell’anca, è stata condotta una revisione sistematica che ha preso in esame sei studi pubblicati in letteratura scientifica tra il 2014 e il 2024.

Un intervento da integrare

Dallo studio è emerso che la revisione dei farmaci riduce le prescrizioni inappropriate di farmaci, limita il rischio di ulteriori cadute, nuove fratture e reazioni avverse associate ai farmaci. Inoltre, si traduce in ricoveri ospedalieri più brevi e a una minor frequenza di complicanze post operatorie, come trombosi venosa profonda, ictus e cardiopatia ischemica.
Nonostante i benefici, però, la revisione della terapia non sembra ridurre significativamente la mortalità e il numero di ricoveri. Per questo va integrata in un approccio multidisciplinare che includa la riabilitazione e il monitoraggio continuo.

In pratica

Dopo una frattura dell’anca, è sempre raccomandata la revisione dei farmaci per ridurre rischi e complicanze. Non bisogna preoccuparsi se il medico mette in discussione le terapie che magari si stanno prendendo da anni: in molti casi, eliminarne o modificarne alcune è infatti più utile che dannoso. Per ottenere il massimo beneficio questa revisione delle terapia in atto deve però far parte di un percorso di cura integrato, che includa la riabilitazione e controlli periodici.

Bibliografia

Ariestine D, Kojima T, et al. Beneficial outcomes of medication review in patients with hip fractures: a systematic review. Eur Geriatr Med 2025; https://link.springer.com/article/10.1007/s41999-025-01252-6 Conflitti di interesse:
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