Si accetta meglio una terapia se si è coinvolte

Se si vuole evitare che le pazienti con tumore della mammella abbandonino il trattamento con la terapia adiuvante endocrina a causa degli effetti collaterali dei farmaci impiegati (tamoxifene o inibitori dell’aromatasi) bisogna cercare di coinvolgerle attivamente nella gestione della propria cura, focalizzando l’attenzione non solo sugli aspetti di efficacia ma anche su quelli di sicurezza.
Uno studio pilota controllato e randomizzato condotto in Gran Bretagna, si è posto l’obiettivo di valutare se un intervento strutturato, che prevedeva la disponibilità di un sito internet con informazioni e consigli per la autogestione degli effetti collaterali più frequenti delle terapie adiuvanti endocrine, un incontro singolo all’inizio del trattamento con i curanti e tre successivi incontri di gruppo, potesse ridurre il rischio di abbandono del trattamento.
Sono state randomizzate 79 donne, assegnate all’intervento strutturato oppure alla gestione standard per cui all’inizio del trattamento venivano fornite loro informazioni sul trattamento, rimanendo a disposizione per eventuali problemi.
Durante il follow up, le donne del gruppo di intervento erano più aderenti alla terapia prescritta ma segnalavano anche un miglioramento della qualità di vita e una riduzione dello stress legato alle terapie.
Trattandosi di uno studio pilota, i dati andranno confermati in studi più ampi, ma la ricerca ha comunque dimostrato la fattibilità dell’intervento.