Il medico non dovrebbe sbagliare quando prescrive un farmaco, eppure può accadere, oppure chi deve somministrare il medicinale lo fa senza rispettare i dosaggi indicati dal medico. Il rischio è maggiore con i bambini per i quali spesso non ci sono formulazioni specifiche ed è richiesto un dosaggio variabile in proporzione al peso corporeo.
Una revisione sistematica della letteratura scientifica ha analizzato nove studi condotti su bambini e adolescenti per capire quanto siano diffusi gli errori di prescrizione in età pediatrica, quali siano i più comuni e come prevenirli.
Dall’analisi è emerso che gli errori sono tutt’altro che rari: la loro prevalenza varia infatti dal 22 al 70% delle ricette, ciò significa che fino a sette prescrizioni pediatriche su dieci possono contenere errori.
Gli errori di prescrizione più frequenti
I più comuni sono gli errori di dosaggio, riscontrati sia nei reparti pediatrici sia nei Pronto soccorso. Sul territorio, invece, sono più frequenti le abbreviazioni inappropriate che vengono male interpretate. Tra i farmaci più spesso coinvolti ci sono gli antibiotici, in particolare ampicillina, ceftriaxone e cefotaxime. Va aggiunto che concorrono al rischio di errore diversi elementi, in particolare:
- le caratteristiche del bambino (età, basso peso, alto numero di farmaci, lunga degenza)
- la scarsa conoscenza dei farmaci da parte dei genitori, spesso aggravata da difficoltà di comprensione legate alla lingua o a una ridotta alfabetizzazione sanitaria.
Le strategie per prevenire gli errori
Molti errori di prescrizione possono essere evitati, aumentando le competenze dei genitori e dei professionisti e introducendo strumenti e procedure che rendano il processo prescrittivo più preciso e più chiaro. Tra le soluzioni efficaci individuate dagli autori della revisione ci sono:
- i sistemi a colori per aiutare a calcolare le dosi corrette
- la formazione online per migliorare le competenze degli operatori sanitari
- l’uso di moduli di prescrizione predefiniti e standardizzati, così da ridurre il rischio di omissioni e imprecisioni.
Un errore di prescrizione in pediatria può avere anche conseguenze gravi che vanno dalle reazioni avverse al fallimento del trattamento, fino a un prolungamento della degenza ospedaliera. La maggiore vulnerabilità del bambino rispetto all’adulto è legata alle sue caratteristiche proprie: i bambini infatti non sono “piccoli adulti”. Organi e apparati sono ancora in fase di sviluppo e hanno caratteristiche metaboliche differenti, che richiedono particolare attenzione nella scelta e nel dosaggio dei farmaci.