Stimolare la risposta immunitaria comporta qualche rischio

27 Feb 2025

FOCUS: Oncologia

Gli inibitori del checkpoint immunitario, pur essendo molto efficaci in alcuni tipi di tumore, si associano nel 40% dei casi a effetti avversi di tipo immunitario dovuti all’iperstimolo dei linfociti T e alla conseguente attivazione delle difese dell’organismo.
Pur essendo ormai diffusi in terapia, non c’erano a oggi studi su larga scala che indagassero nel dettaglio la frequenza di questi eventi avversi nei trattati per un tumore.
Per ovviare è stata condotta una revisione sistematica che ha identificato 272 studi per un totale di 58.291 pazienti che avevano avuto un evento avverso immunitario in corso di terapia con inibitori del checkpoint. Globalmente i pazienti analizzati sono stati 305.879.
Il tasso medio di eventi avversi immunitari è stato del 40% (limiti di confidenza al 95% da 37,3% a 42,7%), di alto grado nel 19,7% dei casi (limiti di confidenza al 95% da 15,8 a 23,7%). Più esposti erano i pazienti che avevano una terapia combinata con inibitori del checkpoint (45,7%, limiti di confidenza al 95% da 29,6 al 61,7%), meno quelli in monoterapia (30,5%, limiti di confidenza al 95% da 28,1 a 32,9%).

In pratica

Quando si prescrivere una terapia con inibitori del checkpoint occorre tenere presente, nella valutazione rischi-benefici, la possibile insorgenza di eventi avversi immunitari, più frequenti con alcuni di questi farmaci: per esempio la monoterapia con inibitori di CTLA-4 sembra essere a maggior rischio di eventi avversi immunitari rispetto a quella con inibitori di PD-1 e PD-L1. Inoltre le reazioni di alcuni organi sono più frequenti ma anche più lievi (eventi avversi immunitari gastroenterici, endocrini e dermatologici), altre più rare ma più gravi (eventi avversi neurologici, cardiaci e polmonari)

Bibliografia

Jayathilaka B, Mian F, et al. Cancer and treatment specific incidence rates of immune-related adverse events induced by immune checkpoint inhibitors: a systematic review. Brit J Cancer 2024; https://www.nature.com/articles/s41416-024-02887-1.pdf Conflitti di interesse: