tromboembolismo venoso

Cancro e tromboembolismo venoso: si può ridurre l’anticoagulante?

Nei pazienti con cancro attivo e tromboembolismo venoso dopo sei mesi di terapia piena sembra possibile proseguire il trattamento anticoagulante a dose dimezzata (apixaban 2,5 mg due volte al giorno) senza compromettere l’efficacia nella prevenzione delle recidive tromboemboliche, ma riducendo così il rischio emorragico. Uno studio internazionale multicentrico controllato, randomizzato e in doppio cieco ha coinvolto 1.766 adulti con trombosi venosa profonda prossimale o embolia polmonare e cancro attivo che avevano completato almeno sei mesi di terapia anticoagulante a dosaggio pieno (apixaban 5 mg due volte al giorno). I partecipanti venivano assegnati alla prosecuzione della terapia in atto o al dimezzamento della dose del farmaco per ulteriori 12 mesi. L’esito primario di efficacia valutato era la recidiva di tromboembolismo venoso, l’esito secondario la comparsa di sanguinamenti maggiori. Non sono emerse differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda l’efficacia:...

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