Trazodone, ipotensione ortostatica, sincopi e cadute

29 Mag 2025

FOCUS: Cronicità e polifarmacoterapia

L’uso di trazodone nell’anziano, al quale viene non raramente prescritto off-label per disturbi d’ansia o insonnia, può associarsi a ipotensione ortostatica, aumentando il rischio di sincope e cadute negli anziani ipertesi. L’effetto collaterale è noto e indicato anche nella scheda tecnica del farmaco, ma quanto è frequente?
Uno studio osservazionale longitudinale condotto presso gli ambulatori dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze ha valutato 123 ultrasettantacinquenni, 12 dei quali riferivano un uso regolare di trazodone.

Obiettivo dello studio

L’obiettivo dello studio era di valutare gli effetti del trazodone sulla pressione arteriosa e sul rischio di sincopi e cadute negli anziani ipertesi. A tal fine ogni partecipante è stato sottoposto a misurazioni della risposta pressoria ortostatica mediante un test attivo di passaggio dalla posizione supina a quella eretta per tre minuti, mentre durante il follow up sono stati registrati eventuali episodi di sincope e cadute.

I risultati della ricerca

Dai risultati è emerso che l’uso di trazodone si associava a una maggiore riduzione della pressione arteriosa sistolica e diastolica immediatamente dopo il passaggio in posizione eretta (Δsistolico T0 23,8 mmHg rispetto a 14,3 mmHg nei controlli, p=0,037; Δdiastolico T0 8,9 mmHg rispetto a 1,6 mmHg, p=0,004).
L’incidenza complessiva di sincopi e cadute nella popolazione studiata è stata del 25%, con un tasso significativamente più elevato nei pazienti trattati con trazodone rispetto ai controlli (58,3% rispetto a 21,2%, p=0,001). L’associazione tra il trazodone e gli episodi di sincope, così come le cadute, è risultata indipendente da fattori come età, disabilità, prestazioni fisiche, carico di farmaci antipertensivi e anamnesi di cadute pregresse. Tuttavia, l’aggiustamento per la diagnosi di demenza ha attenuato la forza dell’associazione, suggerendo che il rischio non sia attribuibile esclusivamente al farmaco, ma piuttosto all’interazione con altri fattori predisponenti, tra cui la fragilità cognitiva.

In pratica

Sebbene il trazodone sia spesso considerato un’opzione terapeutica più sicura rispetto ad altri agenti psicoattivi per l’assenza di effetti anticolinergici e cardiotossicità, è noto che può indurre ipotensione ortostatica attraverso l’inibizione dei recettori α-adrenergici. L’ipotensione ortostatica è uno degli eventi avversi più frequenti tra i suoi utilizzatori. È quindi fortemente consigliata una valutazione della pressione ortostatica e dei fattori di rischio per le cadute prima e durante la terapia. Oltre a questo e ai consigli da dare al paziente sull’importanza di non alzarsi troppo rapidamente, andrebbe considerato l’utilizzo di formulazioni a rilascio prolungato e/o la somministrazione in dosi frazionate dall’impatto pressorio limitato.

Bibliografia

Rivasi G, Capacci M, et al. Trazodone and risk of orthostatic hypotension, syncope and falls in geriatric outpatients with hypertension. Drugs Aging 2025; https://link.springer.com/article/10.1007/s40266-025-01196-3 Conflitti di interesse: