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Ridurre il numero di farmaci può fare la differenza?

14 Gen 2025

FOCUS: Cronicità e polifarmacoterapia

Gli interventi volti a ridurre la polifarmacoterapia sembrano offrire vantaggi concreti nel migliorare i processi prescrittivi, riducendo l’uso di farmaci potenzialmente inappropriati e semplificando la gestione delle cure. Tuttavia, il loro impatto su parametri clinici di rilievo, come mortalità, ricoveri ospedalieri, incidenza delle cadute e qualità della vita, rimane ancora da dimostrare. È quanto emerge da un aggiornamento di una revisione sistematica a ombrello, che ha analizzato 14 revisioni sistematiche per un totale di 179 studi, pubblicati tra il 2004 e il 2022, focalizzandosi sugli effetti della deprescrizione (deprescribing).
Lo studio ha messo in evidenza che le strategie di deprescrizione possono migliorare l’appropriatezza e l’aderenza dei pazienti alle terapie, semplificando la gestione dei farmaci. Tuttavia, gli effetti sui parametri clinici non sono altrettanto chiari. Per esempio, cinque revisioni sistematiche non hanno rilevato benefici significativi della deprescrizione sulla mortalità, sebbene alcuni studi a lungo termine abbiano suggerito riduzioni nel tempo. Discorso analogo vale per l’incidenza delle cadute: la maggior parte delle revisioni non ha riscontrato vantaggi sostanziali con la deprescrizione, salvo un caso in cui la sospensione dei farmaci potenzialmente inappropriati ha dato risultati positivi. Anche la qualità della vita, analizzata in otto revisioni sistematiche, non sembra migliorare significativamente con la deprescrizione.
Un dato interessante riguarda i ricoveri ospedalieri: una revisione sistematica ha evidenziato riduzioni significative dei ricoveri e delle riammissioni ospedaliere quando venivano messe in atto strategie di deprescrizione che prevedevano incontri faccia a faccia tra pazienti e operatori sanitari, suggerendo che un dialogo diretto possa fare la differenza.

In pratica

La deprescrizione dei farmaci può migliorare l’appropriatezza prescrittiva e l’aderenza dei pazienti alle terapie, ma resta da chiarire il reale impatto su esiti come mortalità, ricoveri e qualità della vita. Interventi personalizzati, che prevedono un contatto diretto tra pazienti e operatori sanitari, sembrano più efficaci, ma sono necessari ulteriori studi per individuare le soluzioni ottimali e le popolazioni che potrebbero trarne maggiore beneficio.

Bibliografia

Keller M, Qureshi N, et al. Cumulative update of a systematic overview evaluating interventions addressing polypharmacy. JAMA Netw Open 2024; https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2813802 Conflitti di interesse: