Chemioterapia più breve per il retinoblastoma

12 Feb 2025

FOCUS: Oncologia

Si può dimezzare il numero di cicli di chemioterapia usati in caso di retinoblastoma ad alto rischio. La prassi in caso di retinoblastoma, tumore che di solito colpisce prima dei due anni, è procedere all’enucleazione seguita, in particolare in caso di forme ad alto rischio (con infiltrazione coroidale massiva, con invasione del nervo ottico o con infiltrazione della sclera), da una chemioterapia a base di carboplatino, etoposide e vincristina da somminstrare in sei cicli. Considerato che tale schema comporta numerosi possibili effetti avversi ci si chiede se si possa ridurre il numero dei cicli di trattamento.
Uno studio controllato e randomizzato cinese ha arruolato 187 bambini sotto i due anni d’età con un retinoblastoma operato ad alto rischio, assegnandoli a una chemioterapia di tre o sei cicli. Esiti valutati erano la sopravvivenza libera da malattia, quella globale e la qualità di vita.
La sopravvivenza libera da malattia a cinque anni era del 94,0% nei bambini trattati con tre cicli rispetto all’89,2% per quelli sottoposti a sei cicli di chemioterapia (p=0,03 per la non inferiorità). Lo schema terapeutico più breve si associava a una minor frequenza di eventi avversi legati ai farmaci e a una qualità di vita migliore, oltre a un risparmio di risorse.

In pratica

Nel caso del retinoblastoma non è sempre necessario ricorrere a sei cicli di chemioterapia, secondo questo studio infatti si possono ottenere risultati analoghi con soli 3 cicli di trattamento. La decisione va presa dal medico caso per caso, adattando la scelta terapeutica alla situazione clinica.

Bibliografia

Ye H, Xue K, et al. Three vs 6 cycles of chemotherapy for high-risk retinoblastoma. A randomized clinical trial. JAMA 2024; https://jamanetwork.com/journals/jama/article-abstract/2825162 Conflitti di interesse: