La chemioterapia perioperatoria FLOT (fluorouracile, leucovorina, oxaliplatino e docetaxel) somministrata in 4 cicli prima dell’intervento chirurgico e altri 4 dopo l’intervento allunga la sopravvivenza dei pazienti con adenocarcinoma esofageo resecabile rispetto alla usuale chemioterapia preoperatoria a base di carboplatino e paclitaxel associata alla radioterapia. È quanto emerge da uno studio multicentrico controllato e randomizzato condotto in Germania che ha confrontato 221 pazienti con tumore dell’esofago operabile trattati con FLOT e 217 pazienti trattati con chemioradioterapia preoperatoria . La sopravvivenza globale a tre anni era del 57,4% nel gruppo FLOT e del 50,7% nel gruppo di controllo (hazard ratio 0,70, p=0,01). La sopravvivenza libera da malattia è stata del 51,6% nel gruppo FLOT e del 35% nel gruppo di controllo (hazard ratio 0,66).
L’analisi ha però riportato riportato un numero maggiore di effetti avversi di grado 3 o superiore tra i pazienti trattati con FLOT (58,0% dei casi) rispetto a quelli trattati con chemioradioterapia preoperatoria (50,0% dei casi). Anche gli eventi avversi gravi sono stati più frequenti nel gruppo FLOT (47,3% rispetto al 41,8%).
Tumore dell’esofago anche lo schema della terapia conta
FOCUS: Oncologia
In pratica
Lo studio suggerisce che la chemioterapia perioperatoria con FLOT nei pazienti con tumore dell’esofago operabile allunga la sopravvivenza rispetto alla chemioradioterapia preoperatoria, ma a fronte di un aumento della tossicità. La valutazione va fatta pertanto caso per caso in base alle caratteristiche cliniche, al rapporto rischi/benefici e alle preferenze del malato.
Bibliografia
Hoeppner J, Brunner T, et al. Perioperative chemotherapy or preoperative chemoradiotherapy in esophageal cancer. N Engl J Med 2025; https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2409408 Conflitti di interesse: 

