In caso di tumore dell’esofago localmente avanzato, la chemioterapia associata alla radioterapia ottiene a volte risultati così soddisfacenti da poter evitare un successivo intervento chirurgico.
Di solito, posta la diagnosi di tumore dell’esofago se ne valuta l’operabilità, se questa non è immediata, si ricorre a una terapia mista (chemioterapia più radioterapia) detta neoadiuvante, che mira a ridurre le dimensioni del tumore per favorire il successivo intervento chirurgico. L’esperienza ha però suggerito che, qualora il trattamento chemio-radioterapico contrasti il tumore a tal punto che non ce ne sia più traccia rilevabile alle biopsie esofagee o agli esami di controllo (ecografia e PET), si può anche evitare il ricorso all’intervento chirurgico, posticipandolo nel tempo in caso di ripresa della malattia. La domanda è però se questo atteggiamento sia sicuro e non comporti invece una ricomparsa del tumore.
Uno studio che ha coinvolto 12 ospedali olandesi ha proposto a trecento malati di tumore dell’esofago trattati con la chemio-radioterapia e senza segni di tumore, di sottoporsi all’intervento chirurgico oppure a una sorveglianza attiva, che prevedeva cioè i vari controlli, intervenendo solo in caso di necessità.
A distanza di due anni la sopravvivenza nei due gruppi era del tutto sovrapponibile, a suggerire che in questi casi si possa soprassedere all’intervento chirurgico, proponendolo solo in caso di ripresa della malattia.
L’altra preoccupazione era che le complicanze dell’eventuale intervento chirurgico fossero maggiori qualora l’intervento venisse posticipato, in realtà anche questa è stata fugata, in quanto non sono emerse differenze sotto questo aspetto se l’operazione chirurgica era fatta subito o solo in caso di necessità.
La chemio-radioterapia funziona nel tumore dell’esofago
FOCUS: Oncologia
In pratica
La chemioterapia neoadiuvante associata alla radioterapia viene spesso praticata nella cura dei tumori. Nel caso del cancro dell’esofago che abbia determinate caratteristiche si dimostra efficace e consente anche di evitare o di posticipare nel tempo un eventuale intervento chirurgico.
Bibliografia
van der Wilk B, Eyck B, et al. Neoadjuvant chemoradiotherapy followed by active surveillance versus standard surgery for oesophageal cancer (SANO trial): a multicentre, stepped-wedge, cluster-randomised, non-inferiority, phase 3 trial. Lancet Oncol 2025; https://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(25)00027-0/abstract Conflitti di interesse: 

